La scomparsa di Majorana al Palladium

L'opera, tratta dall'omonimo romanzo di Sciascia, in scena dal 21 al 24 marzo in pirma nazionale
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Un thriller che promette di lasciare tutti con il fiato sospeso fino alla fine. Un’indagine poliziesca su una vicenda che ancora oggi, 81 anni dopo, non è stata chiarita del tutto. “La scomparsa di Majorana”, in scena da giovedì 21 a domenica 24 al Teatro Palladium in prima nazionale, è tutto questo e molto altro. L’opera è ispirata all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, del quale ricorre, quest’anno, il trentennale della scomparsa e per l’occasione è proprio suo nipote Fabrizio Catalano a curarne la regia. 

I protagonisti di questa vicenda sono Loredana Cannata, Alessio Caruso, Roberto Negri e Giovanna Rossi i quali portano sul palco la storia della morte, o presunta tale, di Ettore Majorana, il fenomenale fisico siciliano che fece parte dei famosi ragazzi di Via Panisperna. Partito, si dice, da Palermo in direzione Napoli, lo scienziato fa perdere le sue tracce e viene dato per morto fino a una notte del 1945 quando, in una indefinita città italiana, si intrecciano le storie di quattro personaggi: una donna che indossa nuovamente il camice bianco da infermiera; una moglie disperata che da sette anni non ha notizie di suo marito; un commissario ossessionato e, soprattutto, un uomo, avvolto in una tunica da certosino, che non vuole svelare a nessuno la sua identità.

Ed è proprio in questo uomo di Dio che il poliziotto crede di riconoscere Majorana. Una notte lunghissima in cui i ruoli iniziali verranno ribaltati fino all’epico finale. Un’opera bellissima, intensa, specchio inequivocabile del talento dello scrittore siciliano.


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