Dickens: L’uomo che inventò il Natale

La crisi dello scrittore e come ne uscì ricreando l'iconografia delle festività. Da oggi al cinema

Poche sono le storie che evocano il moderno spirito natalizio come Canto di Natale di Charles Dickens, probabilmente perché è con esso che l’iconografia della festa sterzò dal religioso al familiare, l’albero, la neve, la sera della vigilia, i doni. A conferma di ciò, spessissimo è stato trasposto al cinema, l’ultima volta da Robert Zemeckis, e tantissimi autori si sono spesso ispirati a quella poetica per ammantarla di contemporaneità - uno per tutti Frank Capra ne La vita è meravigliosa. Oggi, è Bhaart Nalluri, regista di Miss Pettigrew e spesso anche impegnato in televisione, a portare al cinema l’autore di quel pezzo immortale di letteratura in Dickens: L’uomo che inventò il Natale, in cui lo scrittore è narrato alle prese con la creazione di Scrooge e dei fantasmi che lo perseguiteranno. Nei panni di Dickens, Dan Stevens, attore dai folli occhi azzurri che abbiamo visto nella straordinaria serie Legion o per poco meno di cinque minuti nella versione live action de La Bella e la bestia nelle sale lo scorso Natale. Tormentato dal blocco dello scrittore, alle strette con il suo editore e pressato dalle richieste della sua numerosa famiglia Dickens deve trovare in meno di sei settimane un’idea a prova di bomba per pubblicare il libro prima che inizino le festività e garantirsi la tranquillità economica. Il film è basato sul libro del 2008 di Les Standiford The Man Who Invented Christmas: How Charles Dickens’s A Christmas Carol Rescued His Career and Revived Our Holiday Spirits, e nel cast figurano anche Christopher Plummer e Jonathan Pryce.


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