Claudio Bisio è il genitore separato che da dieci anni ha l’affidamento congiunto del figlio. Ormai diciassettenne, il ragazzo perde progressivamente intimità con il padre, mano a mano che si apre al mondo e a nuovi rapporti. La novità de Gli Sdraiati di Francesca Archibugi, sceneggiatura scritta dalla stessa Archibugi insieme a Francesco Piccolo (dal 2006 sei candidature e due vittorie come migliore sceneggiatura ai David di Donatello) e liberamente tratto dal romanzo omonimo di Michele Serra, è nel raccontare lo spaesamento di un padre che fatica sempre di più a stare dentro la vita del figlio. Sorprende la scena in cui il papà Giorgio chiede al figlio, Tito, di rimanere a dormire nel letto con lui e il ragazzo risponde: «È l'ultima volta, papa, ormai sei grande».
Spiega Bisio: «Mio figlio da piccolo era una coccola continua, poi è cresciuto e io non sono più riuscito a toccarlo, l'intimità fisica con lui oggi mi manca molto. Mio padre era un genitore molto diverso, stava in salotto a leggere il giornale e fumare la pipa, io parlavo di più con mia madre, soltanto per le decisioni importanti mi spingeva ad andare a chiedere a lui. Che rispondeva con un sì o un no e io di conseguenza mi comportavo. Poi sono cresciuto, ho fatto le superiori a Milano negli anni Settanta, abbiamo contestato l'autorità prima di tutto quella paterna e oggi non posso più essere il padre con la pipa che ho avuto io. Anche se gli psicologi dicono che non sempre tutto va spiegato, io continuo a spiegare tutti i miei sì e i miei no».
Gli Sdraiati è un film corale. Con Bisio, ci sono Gaddo Bacchini, Antonia Truppo nei panni della madre di Alice, Cochi Ponzoni in quelli del nonno Pinin, Donatella Finocchiaro in quelli del Presidente Barenchi e Gigio Alberti. Sarà nelle sale da giovedì 23 novembre, in 300 copie, distribuito da Lucky Red.