Charlize esplosiva

In Atomica Bionda una Theron ancora più sexy e sicura di sé catapultata negli anni Ottanta alla vigilia del crollo del Muro
2 min

Una Charlize Theron dalla bellezza e la forza devastanti è la protagonista di Atomica Bionda, spy movie tratto dalla graphic novel The Coldest City. Con lei, James McAvoy e John Goodman in un film ambientato nella Berlino alla vigilia del crollo del Muro. Con il comunismo prossimo al collasso, la super spia dell’MI6 Lorraine (Theron) deve recuperare la lista degli agenti segreti sotto copertura collaborando al fianco di David Perceval (McAvoy) da anni infiltrato a Berlino Est e che utilizza metodi di lavoro abbastanza particolari. Per la Theron è il graditissimo ritorno a un ruolo da picchiaduro dopo Mad Max: Fury Road. 

Atomica Bionda è raccontato tutto in flashback da Lorraine che fa rapporto ai suoi superiori e la prima volta che la scopriamo è completamente nuda in una vasca piena di ghiaccio, mentre cerca di riprendersi dalle ferite e gli ematomi. Alla conclusione delle successive due ore, il regista David Leitch ci avrà condotto in un incredibile viaggio in cui i corpo a corpo sono all’ordine del giorno, senza risparmiarci nulla. Lorraine sarà aggredita in auto, appena giunta a Berlino e da allora sarà costretta ad utilizzare qualsiasi oggetto per proteggersi e colpire il rivale, comprese pentole e tacchi a spillo. Leitch regala un magnifico piano sequenza (mascherato) in cui Charlize Theron deve battersi in un combattimento prolungato che si protrae per diversi minuti, una scena che ricorda prodezze registiche simili, come in Old Boy di Park Chan-wook. 

Per prepararsi a questa autentica maratona fisica, in cui l’attrice sudafricana non appare mai meno che meravigliosa nei suoi abiti aderenti, Charlize Theron si è dovuta allenare duramente per tre mesi, rimediando anche alcune costole fratturate. Atomic Blonde sfrutta perfettamente la sua ambientazione anni Ottanta grazie a una colonna sonora che raccoglie Depeche Mode, New Order, Nena (non ascolterete più con lo stesso spirito 99 Luftballons), David Bowie e, visto che siamo a Berlino nel novembre 1989, fa a meno del logoro Wind of change degli Scorpions.


© RIPRODUZIONE RISERVATA