Pif, romanticismo e impegno

Con In guerra per amore l'attore e regista racconta la Mafia e l'Italia del 1943. Da stasera in tutte le sale italiane
Pif, romanticismo e impegno
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Protagonista della “preapertura” della Festa del Cinema di Roma, arriva oggi, giovedì 27 ottobre, in tutte le sale italiane il secondo film di Pif, In guerra per amore, con lo stesso Pif, Miriam Leone e Andrea Di Stefano. Affermatosi con il programma televisivo Il Testimone, oggi Pif è già al secondo lungometraggio. Il primo, La mafia uccide solo d’estate, è stato molto apprezzato da pubblico e critica per il garbo con cui ha affrontato un tema come quello della storia recente italiana letta attraverso la lente di un bambino che insegue il primo amore e si trova a incrociare i padrini della Sicilia. 

In guerra per amore è ambientato durante la Seconda guerra mondiale, nel 1943. Arturo vive la sua travagliata storia d’amore con Flora. I due si amano, ma lei è la promessa sposa del figlio di un importante boss di New York. Per poterla sposare, il nostro protagonista deve ottenere il sì del padre della sua amata che vive in un paesino siciliano. Arturo, che è un giovane squattrinato, ha un solo modo per raggiungere l’isola: arruolarsi nell’esercito americano che sta preparando lo sbarco in Sicilia, l’evento che cambierà per sempre la storia della Sicilia, dell’Italia e della Mafia. Spiega Pif: «Cercavo un racconto che, mantenendo lo spirito del mio primo film, mostrasse un piccolo uomo davanti a grandi eventi storici. La nostra ambizione era dar vita – pensando con rispetto, umiltà e senso delle proporzioni – a un capolavoro come Tutti a casa di Luigi Comencini, e abbiamo cercato di farlo con una commedia ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Romantica, divertente ma anche amara perché mostra come un evento storico, apparentemente distante, abbia creato le condizioni per l'ascesa della mafia segnando la storia del nostro Paese». 


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