Una saga che giura di rivitalizzare la propria storia. Torna in sala uno dei personaggi più amati dal pubblico di tutto il mondo. Dopo la “pausa” di The Bourne Legacy, in cui di fatto veniva introdotto un nuovo personaggio, Alex Cross interpretato da Jeremy Renner, torna Jason Bourne con il volto e i muscoli di Matt Damon che riprende il discorso apparentemente interrotto con The Bourne Ultimatum. Per il grande ritorno del sicario nato dalla penna di Robert Ludlum è ritornato anche il regista dei migliori film della saga, quel Paul Greengrass che proprio con Damon ha iniziato una proficua collaborazione artistica – continuata anche in Green Zone ad esempio.
In Jason Bourne, il protagonista continua a scavare nel suo passato sebbene cerchi di far scomparire le proprie tracce. Sarà una sua vecchia conoscenza, Nicky Parsons interpretata da Julia Stiles, ad aprire una nuova porta nella vita di Jason, recuperando dei documenti segreti che lo riguardano durante un hackeraggio a un sito della CIA. Inizia un’avventura che, oltre a un viaggio nei ricordi familiari del protagonista, rappresenta un confronto tra le nuove tecnologie che sostanzialmente permettono qualsiasi cosa e i vecchi metodi dello spionaggio, tra inseguimenti in moto, incontri in parchi pubblici e sicari spietati. Jason Bourne se la deve vedere, infatti, non solo con l’ambizioso agente segreto della CIA espertissima in tecnologie digitali interpretata dalla prezzemolina Alicia Vikander (vista in almeno sei film nell’ultimo anno) e Vincent Cassel, killer crudele e spietato.