Arriverà nelle sale il prossimo 21 gennaio, con la benedizione di Checco Zalone, il primo film del trio romano The Pills, un collettivo di autori comici che con il loro canale YouTube raccolgono centinaia di migliaia di visualizzazioni. Prodotto da Pietro Valsecchi, già dietro i successi del comico pugliese, The Pills-Sempre meglio che lavorare è stato presentato al cinema Adriano con i The Pills – al secolo Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini – insieme a Valsecchi che ha subito raccontato come «Mi ha chiamato Checco Zalone, il film gli è piaciuto tantissimo».
Se in Quo Vado? Il protagonista è un italiano medio “attaccato” visceralmente al posto fisso, i The Pills approfondiscono l’altro lato della medaglia, chi non ha proprio voglia di lavorare. I tre protagonisti sono degli amici quasi trentenni che passano la vita in casa, seduti al tavolo o sul divano, che fumano marijuana e bevono caffè evitando qualsiasi tipo di responsabilità.
Quello dalla clip di 5 minuti su YouTube a un film per il cinema è un passaggio importante. Matteo Corradini ha spiegato come sia «un’esperienza diversa, abbiamo imparato parecchio e le speranze sono di avere un riconoscimento, un film che trovi la sua fetta di pubblico». Per Luigi Di Capua, l’obiettivo è «portare il nostro linguaggio internet sul grande schermo». The Pills-Sempre meglio che lavorare è la storia di come è nato il collettivo comico. Spiega Luigi Di Capua: «Volevamo raccontare la storia più onesta possibile e abbiamo portato sul grande schermo qualcosa di autobiografico. Questo film è il racconto di come è iniziato il progetto The Pills. Appena laureati non riuscivamo a trovare lavoro, era il 2008 e la crisi era feroce. Le possibilità erano o fare un lavoro di ufficio per 8 ore al giorno a 300 euro al mese oppure provare a fare le cose che ci divertivano in casa nostra. Tra di noi, c’era chi voleva fare il regista, chi lo sceneggiatore e chi il rapper, così è iniziato tutto. Sono stati due anni di miseria. Ma ci univa l'idea di essere compatti. Andare a lavorare significava smettere di essere The Pills, smettere di credere in quello che volevamo diventare. Abbiamo voluto portare questo sentimento dentro la trama, il raggiungere i trent’anni ognuno a modo proprio con le piccole crisi personali come un padre che decide di partire o un inizio di decadimento fisico o la necessità di lavorare per interrompere la prolungata fase di post adolescenza».
Nel film sono evidenti le influenze artistiche e cinematografiche del trio: il grande cinema e la televisione americana. «Siamo figli degli anni Ottanta e Novanta, ci ha cresciuto il televisore» spiega Luca Vecchi. C’è una divertentissima scena ispirata a Fight Club con protagonista l’attore italo-americano Giancarlo Esposito, conosciuto per il suo ruolo della serie cult Breaking Bad. Nel cast anche Gianni Morandi e Francesca Reggiani.