Lungo il Tevere ospita Marco Manzo

Il 1° settembre incontro esclusiva con il tatuatore creatore di "Back Music" - opera simbolo della manifestazione -, l'istallazione interattiva che unisce il tatuaggio, musica e cultura
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Diverse forme di arte che interagiscono per fare altra arte. Tatuaggio, musica e scultura ecco gli ingredienti che quest’anno sono stati scelti per la realizzazione dell’opera simbolo della quindicesima edizione di Lungo il Tevere. Parliamo di “Back Music”, un’opera interattiva che unisce il tatuaggio, musica e cultura messa in piedi grazie alla collaborazione tra il tatuatore romano Marco Manzo, lo scultore Alessandro Di Cola e Max Gazzè

Nel giorno di chiusura della manifestazione Lungo il Tevere, 1° settembre, è previsto un incontro con Marco Manzo durante il quale il tatuatore presenterà un'altra opera scultorea creata da Marco Manzo, che chiuderà, per ora, il cerchio artistico rappresentato dall’opera nel suo complesso.

Di Cola ha realizzato per Lungo il Tevere trenta cerchi di bronzo incisi a mano usando proprio lo stile ornamentale, lo stesso utilizzato da Manzo per i suoi raffinatissimi tatuaggi. Grazie alla luce che attraversa i cerchi, sono state create delle immagini, definite “ritmi visivi”, e queste immagini hanno tatuato idealmente lo spettatore e il lungo Tevere. L’opera è stata poi completata, su invito di Manzo, da Max Gazzè che ha trasformato onde sonore in inediti mandala grazie all’utilizzo di un theremin e due monitor. La produzione di questi “ritmi sonori” è continuata tutta l’estate raggiungendo numeri da record - si parla di alcuni milioni - e più di 2 milioni di persone hanno interagito con l’opera, creando un totale di oltre 6 milioni di proiezioni diverse.
L’installazione nasce anche come dialogo con altre forme d’arte, infatti sono stati chiamati a interagire con l’opera Back Music i fotografi Valter Sambucini, Artur Czerwinski e il videomaker Stefano Moretti.


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