Da oltre 400 anni il Pio Sodalizio dei Piceni garantisce un sostegno alla cultura e alla civiltà artistica delle Marche. Nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro è in programma Dai Crivelli a Rubens, una mostra che racchiude alcuni dei grandi tesori d'arte con l'intento è quello di mettere in evidenza lo straordinario patrimonio artistico della città di Fermo e del suo territorio.
La ricca mostra contiene tutti i capolavori storici che erano gelosamente custoditi nella Pinacoteca civica del paese marchigiano, colpito nei mesi scorsi dal terremoto. E’ in questo contesto che è nata l’idea di portare a Roma, dall'11 aprile al 9 luglio, anche altri tesori d’arte di quel territorio, in questo momento non accessibili al pubblico, in un'esposizione che faccia conoscere meglio la ricchezza di quel patrimonio artistico e per sensibilizzare il pubblico, anche al fine di raccogliere risorse da destinare ai restauri dei beni culturali di quei centri colpiti dal sisma. Non a caso è stata scelta questa location: la chiesa romana situata nel rione Ponte, è la chiesa nazionale dei marchigiani residenti a Roma.
Per iniziativa del Pio Sodalizio dei Piceni e del Comune di Fermo, con la collaborazione della Soprintendenza delle Marche, il supporto organizzativo di Civita Mostre e il sostegno di UnipolSai, è nata così un'esposizione che si articola in due momenti. Nella prima parte saranno esposte tre grandi pale che rappresentano “l’Adorazione dei pastori”, quella di Pieter Paul Rubens dipinta per la chiesa di San Filippo a Fermo e quelle di Pietro da Cortona per la chiesa romana di San Salvatore in Lauro e di Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine a Fermo. Nella seconda parte sarà possibile ammirare una straordinaria raccolta di pale e polittici rinascimentali, di Carlo e Vittore Crivelli, Pietro Alemanno, Ottaviano Dolci e Giuliano Presutti. Il periodo storico di riferimento delle varie opere artistiche è il XV e l'inizio del XVI secolo, momento in cui l'artista Crivelli si trasferì da Venezia a Fermo. Così, nasceva allora, quella “diffusione del patrimonio” che ancora caratterizza il territorio, in una stagione straordinaria, quella rinascimentale, della quale ogni piccolo centro, ogni valle, ogni paese conserva una significativa testimonianza.