Rocio Munoz Moralez, bellezza e talento

Passato, presente e futuro di una bellezza tutta spagnola che ha conquistato il pubblico italiano

L’ Italia le ha regalato amore e fama. La vetrina di Sanremo le ha spalancato le porte a quello che lei stessa definisce «il lavoro più bello del mondo»: l’attrice. Con la sua bellezza e un talento coltivato con sudore e fatica, Rocio ha saputo conquistare addetti ai lavori e pubblico italiano. Da “Immaturi” a “Un passo dal cielo” i risultati le stanno dando ragione. E siccome è anche un’irrefrenabile curiosa, Rocio ha voluto sperimentare anche «l’emozione del teatro e del pubblico in diretta» con uno spettacolo, “Certe Notti”, che la vedrà protagonista sul palco sino a metà marzo per poi iniziare le riprese di un film con Papaleo.

Si è chiuso da poco il Festival di Sanremo e anche quest’anno lei è stata una delle protagoniste. Possiamo dire che ormai è di casa sul palco dell’Ariston?

«È un palco che per me ha significato tantissimo e ha cambiato anche il mio percorso professionale in Italia. Sanremo mi ha stregato il cuore, ma mi ha fatto tanto tremare le gambe dall’emozione (ride, ndi). Quest’anno avevo meno responsabilità, c’era comunque la paura di deludere, ma il fatto che ci fosse anche Raoul mi ha aiutato e ci siamo goduti il momento».

Visto il suo feeling con questo palco, la rivedremo anche l’anno prossimo?

«Con Carlo è sempre accaduto tutto all’ultimo momento. Anche quest’anno mi ha contattato qualche giorno prima. Dopo aver fatto il primo Sanremo l’ho ripetuto tante volte e lo ribadisco ora: sono disposta anche a portare i caffè se serve per tornare lì (ride, ndi)».

A proposito di palco, in questo periodo è in scena con lo spettacolo “Certe Notti”. Che riscontro sta ricevendo?

«In questi giorni siamo in scena a Ostia e prima siamo stati al Ghione di Roma che è un teatro che conserva il fascino di una volta, dal sapore vero. Era da tempo che volevo fare teatro per avere un contatto diretto con il pubblico e non c’è mai stata occasione in passato. Dopo le prime tre settimane di spettacolo posso solo dire che il teatro sarà molto presente nel mio futuro lavorativo perché mi sta dando tantissimo sia dal punto di vista professionale che umano».

Il teatro cosa le dà rispetto al cinema e la tv?

«Sono cose diverse e non posso negare che il contatto diretto è un valore aggiunto perché secondo me l’attore deve trasmettere qualcosa agli altri, condividere delle emozioni e nel teatro è molto più diretto. Il teatro non ha filtri, è diretto, è autentico, è puro. E poi è fantastico sentire il pubblico che reagisce davanti a te. È un continuo dare e ricevere».

La tv ricopre comunque un ruolo importante nella sua carriera e in questo periodo ogni giovedì gli italiani l’ammirano nel piccolo schermo grazie alla fiction “A un passo dal cielo”…

«“A un passo dal cielo” è il primo progetdito che ho deciso di fare quando sono arrivata in Italia e la prima opportunità che mi è stata data. Il mio personaggio mi ha avvicinato molto al pubblico italiano e mi ha fatto imparare a non prendermi molto sul serio. L’autoironia è qualcosa che ho conosciuto interpretando il ruolo di Eva Fernández».

Qual è il segreto del successo di questa fiction?

«Secondo me ha quel mix che ha una cena perfetta in un ristorante perfetto dove c’è la verità, il sentimento, la risata, la lacrima, la riflessione e anche la leggerezza».

Questa edizione è orfana di uno dei volti storici come Terence Hill. Come ha vissuto il suo “abbandono”?

«Ho scritto a lui qualche giorno fa un messaggio in cui gli dicevo che lo sentivo comunque presente con noi. Può suonare strano, ma credo che ci abbia lasciato la sua energia. Per me “A un passo dal cielo” è anche Terence. Ma allo stesso tempo devo dire che l’arrivo di Daniele Liotti ha portato una ventata di aria fresca e poi è un attore dalla grande sensibilità».

Una come lei che di mestiere fa l’attrice cosa guarda in tv o a teatro?

«Sono una curiosa e confesso che mi piace vedere tutto. Imparo da tutto. Preferisco più cinema e teatro alla tv e a volte vado a vedere i film anche da sola. Ed è una cosa che ho imparato da quando sono in Italia, mentre prima andare al cinema da sola mi sembrava da sfigati (ride, ndi)».

Il film che avrebbe voluto fosse stato proposto a lei?

«Ci sono tanti ruoli e film che avrei voluto fare io, ma sono una grande fan di Woody Allen e mi piacerebbe molto lavorare con lui perché adoro la psicologia dei suoi personaggi. Un altro ruolo che mi ha colpito molto è quello di Paola Cortellesi ne “Gli ultimi saranno ultimi”».

Nasce ballerina, ha fatto la modella, la presentatrice e ora l’attrice. In quali di questi ruoli Rocio si sente più a suo agio?

«Senza nessun dubbio quello che ho scelto e quello con cui ormai da dieci anni ci lavoro e ci mangio, ovvero l’attrice. La danza è stata più uno sport, una passione, ma non l’ho mai vissuto come un lavoro. Nella mia vita ho fatto tante cose, anche dato lezioni d’inglese ai miei vicini di casa, così come la modella, ma tutte cose che sono accadute in un determinato momento, poi la vita mi ha portato a fare quello che amo più di ogni cosa. La recitazione mi completa e sono anche fortunata nel poter fare questo mestiere».

Tra lavoro e amore, da Sanremo a Roma passando per il Trentino Alto Adige, l’Italia è ormai diventata una sua seconda casa. Ma qual è il luogo che ama più di tutti nel nostro Paese?

«L’Italia mi ha colpito molto e continua a farlo perché scopro dei posti belli e inaspettati. Qualche giorno fa ho fatto la turista per Roma con mia madre e mia sorella e ci sono ancora dei posti pazzeschi che non conoscevo. Quest’estate ho scoperto la Puglia e mi ha colpito tantissimo. L’Italia è bella perché è tutta particolare. Ma la cosa che ho notato che la luce e il cielo dell’Italia non ci sono da nessun’altra parte del mondo».

Cosa le manca della Spagna quando è in Italia?

«Mi manca da morire la mia famiglia. Li sento tutti i giorni, ma mi manca anche solo andare a prendere il caffè insieme».

È originaria di Madrid, città in cui il calcio si vive quotidianamente. Lei lo segue? E nella sfida di Champions con il Napoli per chi ha fatto il tifo?

«Ero a teatro e non l’ho potuta vedere, ma è stata una bella sfida anche tra di noi perché il regista e tre degli attori sono napoletani. Erano tutti collegati con i telefonini prima di andare in scena ed è stato bello perché il gol del Napoli è arrivato prima di iniziare lo spettacolo, ma poi… Il calcio mi piace, ma preferisco condividerlo con gli altri».

Abbiamo parlato di passato, di presente, ma il futuro di Rocio cosa riserva? 

«Sono una persona pronta a sorprendermi sempre e non faccio molti programmi. Ancora sono in tournée con “Certe Notti” e appena finisco, due giorni dopo, inizio le riprese di un film per il cinema conun cast importante. È un’opera prima e per la prima volta interpreto una madre ed è una cosa bellissima. Ma non posso svelare molto (ride, ndi)».

Chiudiamo con un sogno nel cassetto…

«Vorrei viaggiare tantissimo, riuscire a portare tutta la mia famiglia in Italia e invecchiare facendo questo lavoro».


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