Non ci sono, ma invadono la scena: donne amate, odiate, rimpiante, assenze materializzate dai discorsi dei loro uomini in crisi, come loro: colpe riconosciute, colpe imputate; nessuno innocente, nessuno felice, nessuno autonomo. Dal 22 al 25 settembre al teatro Sala Umberto lo spettacolo “Le nostre donne” di Eric Assous, con Edoardo Siravo Emanuale Salce e Manuele Morgese, presenta tre coppie in crisi, come tante altre che trascinano le loro incomprensioni senza l’energia per affrontarle e tentare di risolverle.
Una commedia che sa spingersi al limite della farsa ritirandosi con maestria e credibilità e che sa adombrarsi di bilanci esistenziali senza mai spegnere la sua brillante ironia. L’intelligenza della scrittura e del suo ritmo, il teatrale ribaltamento dei ruoli, ne fa una commedia preziosa, raffinata ed esperta, che attraversa tutti gli umori del presente, leggera e spietata, coinvolta e coinvolgente.
Due amici aspettano un terzo per una partita a carte. Il ritardatario arriva sconvolto confessando che in un impeto d’ira ha strangolato la moglie, o così crede, e chiede aiuto e protezione: la testimonianza di un alibi falso. Vengono fuori sgomento, perplessità, indecisioni, paure, egoismi. La partita a carte non sarà giocata, ma saranno messe in gioco, senza più barare, le carte della vita, provocatrici di una metamorfosi che trasforma i cari amici in belve che si azzannano scuoiandosi a vicenda.
Luci, scenografia, costumi, arredi, oggetti, tutto ciò che appare o entra in scena avrà senso e ruolo, in questa articolata vicenda che si inabissa oscura e riaffiora dissolvendosi alla tenue luce di un mattino di speranza, che però la regia non assicura..