Ve lo ricordate Alan Shearer?

Ecco la storia del miglior goleador della Premier League, icona e leggenda del Newcastle
3 min

«Da bambino non guardavo i cartoni animati. Ero troppo impegnato a sognare di giocare per il Newcastle. Volevo indossare la maglia numero 9 e segnare al St.James’ Park. Ho realizzato il mio sogno, sono incredibilmente fortunato». Ha fatto anche molto di più, Alan Shearer. Di gol a Newcastle ne ha segnati 206: nessuno ne aveva mai realizzati tanti con quella maglia, e forse nessuno per molto ancora li realizzerà. È il miglior marcatore dei Magpies nelle coppe europee, è il goleador più prolifico nella storia della Premier League. In una parola: un'icona. Newcastle è una scelta di cuore, d'orgoglio, di destino. «Quando mi chiedono perché il Newcastle non ha vinto alcun trofeo importante, tendo a bloccarmi – scrive nella sua autobiografia -. È un po’ come la storia della nazionale inglese, è un mistero difficile da risolvere. Ma quello che io ho ottenuto a Newcastle non ha prezzo: ho avuto la possibilità di giocare con la maglia bianconera numero 9, ho ricevuto l’amore dei tifosi più passionali del mondo e ho battuto un record vecchio di 50 anni. I soldi, i trofei non avrebbero potuto comprare questo tipo di piacere e di orgoglio».Shearer non è un attaccante come gli altri. Il gol, per i campioni come lui, non è un pezzo di bravura, un gioco di prestigio. Il gol è tutto, è un'attitudine, un modo di essere. Ha ristretto il suo mondo a sedici metri di area e sette di porta. E quando la palla arrivava da quelle parti, l'esito era sempre lo stesso: Alan a festeggiare col braccio alzato sotto la curva con quell'esultanza un po' demodé che tanto racconta di un campione senza derive da genio e sregolatezza, con una storia che sa di cuore, di orgoglio, di destino. Lascia Newcastle da ragazzo e da tifoso, tornerà da uomo e da icona. In mezzo, la costruzione di Alan il campione comincia a Southampton. Due settimane dopo l'esordio in prima squadra, il 9 aprile 1988, al The Dell arriva l'Arsenal. Gli bastano cinque minuti per segnare il primo gol in carriera. Gliene bastano 90 per diventare, a 17 anni e 240 giorni, il più giovane di sempre a portarsi a casa il pallone dopo un hat-trick: mister Jimmy Greaves, il principe inglese del gol, è cancellato dal libro dei record. Resta quattro anni e in mezzo debutta anche in nazionale, contro la Francia, e ovviamente segna: soddisfazione doppia per un inglese così fiero di appartenere alla lista dei sudditi di Sua Maestà. Lo vuole mezza Europa, Alex Ferguson è disposto a tutto, ma nell'estate del 1992 sceglie Blackburn. Porta i Rovers al titolo, nel 1995, all'ultima giornata e nonostante la sconfitta a Liverpool. Sarà l'unico trofeo della sua carriera. 

Nel 1996 torna. Batte ancora la resistenza dello United. Kevin Keegan lo chiama e gli promette la maglia numero 9 del Newcastle. Alan, che a 12 anni faceva la fila al St.James Park proprio per vedere Keegan, cede. Rifiuta anche Barcellona, Inter, Juventus per giocare nella sua squadra, l'ultima della sua carriera. Diventa capocannoniere della Coppa Uefa nel 2005 e della Premier League, per la terza volta, nel 1997, l'anno della doppia delusione: il Newcastle arriva secondo in campionato e perde la prima di due finali consecutive in FA Cup. Ma un sogno così vale più di un titolo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA