Dal 17 dicembre al 13 marzo quaranta opere della collezione Magnani Rocca e altrettante della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, sono in mostra tutte insieme a formare un percorso nell’arte italiana che attraversa il Novecento dagli anni Dieci ai primi Settanta. "Affinità elettive" mette insieme collezioni diverse e grandi nomi.
Ci sono tutti, da De Chirico a Morandi, da Sironi a Mafai, da Severini a Scialoja, e le opere sono bellissime cominciando da quell’”Enigma della Partenza” dechirichiano, una pietra miliare nell’arte novecentesca, ad un magnifico “Sacco” di Burri, al bronzo di Manzù raffigurante la “Bambina sulla sedia”, alle splendide nature morte di De Pisis e Morandi.
Si tratta di un esperimento interessante: dopo che le opere della Galleria d’Arte Moderna romana sono state esposte nella Villa dei Capolavori a Mamiano di Traversetolo (Parma) ora la Fondazione Magnani Rocca restituisce l’invito esponendo i suoi capolavori. Ma non ci si limita a questo, si fanno interagire e dialogare tra loro le due collezioni per raccontare, in maniera inedita, la nostra arte migliore. Un’arte capace di confrontarsi alla pari con le grandi avanguardie artistiche europee e, al tempo stesso, di mantenere un proprio segno riconoscibile. Artisti lontani ma immersi in una cultura e in una riflessione sulla bellezza e sul senso dell’arte tipicamente italiani.
E l’occasione per scoprire la Galleria d’Arte Moderna di via Crispi, ospitata in un ex convento: uno scrigno preziosissimo.