Da non perdere domani in edicola con il Corriere dello Sport-Stadio l'inchiesta sull'Europa League. Ecco un’anticipazione.
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Il tabù resiste da diciotto anni. E’ da così tanto che una squadra italiana non vince l’Europa League, all’epoca ancora Coppa Uefa e nemmeno riesce a guadagnare la finale della competizione. Per troppo tempo, il nostro calcio l’ha colpevolmente snobbata, peccando di provincialismo, rimediando magre invereconde, deprimendo il ranking Uefa. Per il quale, è utile ricordarlo, i risultati ottenuti nella seconda competizione continentale hanno lo stesso valore della prima. Nell’ultima edizione, fase a gironi, è andata male all’Inter squinternata dal marziano De Boer e al Sassuolo, debuttante assoluto e falcidiato dagli infortuni; nei sedicesimi di finale, la Fiorentina si è buttata via con il Borussia Monchengladbach; negli ottavi di finale, la Roma è stata eliminata dal Lione. Alla fine, ha vinto il Manchester United, divenuta la quinta squadra (dopo Juve, Ajax, Bayern Monaco e Chelsea) a centrare quello che a Nyon chiamano European treble, il successo nelle tre principali competizioni Uefa per club.
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