Maehle, quanti applausi in Europa League

Terzino destro, 21 anni, danese, gioca in Belgio nel Genk: è stato pagato un milione e trecentomila euro nel 2017, è arrivato dall'Aalborg, lo corteggiano in Premier e nella Liga. Ha il contratto in scadenza nel 2020.
Stefano Chioffi
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ROMA - I club della Premier League continuano a investire sui giocatori danesi. Sei nazionali del ct Age Hareide hanno un contratto nel campionato che fattura di più a livello mondiale (4,3 miliardi di euro): da Christian Eriksen (Tottenham) a Kasper Schmeichel (Leicester), da Andreas Christensen (Chelsea) a Mathias Jørgensen (soprannominato Zanka, Huddersfield), da Jannik Vestergaard a Pierre-Emile Höjbjerg (Southampton). L’insegnamento arriva dall’Olanda, che ha sempre concluso buone operazioni a quelle latitudini: da Frank Arnesen a Søren Lerby, fino a Eriksen, ceduto proprio dall’Ajax al Tottenham nel 2013. Continua a essere il Paese che lavora di più sul mercato danese: in Eredivisie sono tredici. Nel blocco della rosa di Hareide, ventuno giocatori su ventiquattro si sono costruiti una carriera all’estero.

LA MAPPA - Michael Laudrup e Preben Elkjaer-Larsen hanno lasciato un’impronta in Serie A, che ora può contare su una piccola colonia formata da Jens Styger Larsen (Udinese), Chrstian Nörgaard (Fiorentina) e Lukas Lerager (appena arrivato al Genoa dal Bordeaux). C’è un filo logico che spinge i dirigenti a cercare l’affare in Danimarca: costi contenuti, vivaio florido, i giocatori dimostrano in media tempi rapidi di inserimento e buone capacità di adattamento. 

IL MODELLO - Eriksen è il simbolo della rinascita della “Danske Dynamite”, come viene chiamata dai suoi tifosi la nazionale biancorossa, che dal 2016 è guidata dal norvegese Hareide. Il Real Madrid lo ha scelto per consegnargli in estate l’eredità di Luka Modric, anche il Barcellona lo corteggia. E lui, Eriksen, continua a tenere sulle spine il Tottenham, rifiutandosi di fissare un appuntamento per il rinnovo del contratto, in scadenza nel 2020. 

ESPERIMENTI - Nella nuova Danimarca potrebbe fare presto il suo ingresso anche Joakim Maehle, terzino destro, ventuno anni, che il Genk è andato a prendere nel 2017 dall’Aalborg: un metro e 85, forza atletica, 77 chili, potenza, cross, si muove in una linea di difesa a quattro ma anche a centrocampo, nel ruolo di esterno, garantendo i movimenti giusti nel 3-4-3 e nel 3-5-2. E’ nato il 20 maggio del 1997, è stato acquistato per un milione e trecentomila euro. Il ct Hareide lo studia da diversi mesi, prepara il suo debutto. 

IL MERCATO - Maehle è uno dei segreti del Genk, allenato da Philippe Clement e primo in campionato con 51 punti in 23 partite. Ha segnato un gol (al Cercle Bruges) e ha regalato tre assist. Si è fatto apprezzare anche in Europa League: sei presenze e tre assist. Il Genk ha vinto con 11 punti il girone I e il 14 febbraio affronterà a Praga lo Slavia nella gara d’andata dei sedicesimi di finale. Maehle, maglia numero 31, è entrato nei piani del Southampton, che aveva già pensato di approfondire la trattativa a gennaio per coprire la partenza di Cedric Soares, ceduto in prestito all’Inter. Dieci milioni di sterline, questo il prezzo, come ha rivelato il Daily Mail. Maehle, però, non ha rimpianti per la Premier, così come per la Liga: anche il Valencia, infatti, aveva presentato un’offerta a gennaio. Maehle è stato visionato di persona in diverse occasioni da Pablo Longoria, ex responsabile dell’area scouting della Juve e attuale collaboratore di Mateu Alemany, direttore generale del Valencia. «Mai pensato di andare via ora, pensiamo di fare qualcosa di unico in Belgio e in Europa, scegliere un altro club sarebbe stato sbagliato», ha spiegato al giornale “Het Laatste Nieuws”. Tutto rinviato a luglio.


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