Matheus Cunha, il nuovo gioiello del Lipsia

E' un centravanti, ha 19 anni, è brasiliano, il club tedesco lo ha scoperto in Svizzera nel Sion e ha speso quindici milioni di euro per portarlo in Bundesliga.
Matheus Cunha, il nuovo gioiello del Lipsia
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Su whatsapp continuano ad arrivargli i messaggi e i complimenti degli amici di João Pessoa, quaranta chilometri di spiagge sulla costa atlantica e tanto turismo, la città che forma lo spigolo più orientale del Brasile: un posto che è l’ombelico del mondo di Matheus Cunha, partito da qui, dallo Stato della Paraíba, e diventato in pochi mesi uno dei talenti più interessanti a livello europeo. Nel Coritiba giocava poco, non era titolare, faticava a trovare spazio, era considerato ancora un po’ acerbo. Nell’estate del 2017, dopo una trattativa veloce, il Sion lo ha portato in Svizzera in cambio di un milione e mezzo di dollari: dieci gol (una tripletta al Thun) e otto assist in campionato, lavorando per tre mesi e mezzo con il tecnico Paolo Tramezzani. E così a luglio, mentre era ancora in vacanza, ha lasciato il suo appartamento in affitto e ha organizzato un altro trasloco: stavolta per firmare un contratto di cinque anni (fino al 2023) con il Lipsia, che ha speso quindici milioni di euro bruciando sul tempo il West Ham e gli ha regalato un’altra opportunità speciale, quella di imporsi in Bundesliga e in Europa League (cinque gol finora tra play-off e fase a gironi). 

IL FUTSAL - Investire sui giovani rientra nelle logiche del Lipsia, che è finanziato dalla Red Bull e ha preso a luglio anche l’attaccante Jean-Kévin Augustin (classe 1997), girando sedici milioni sul conto in banca del Paris Saint Germain. Matheus Cunha ha ricevuto anche la convocazione nel Brasile Under 20, nella nuova nazionale di Carlos Amadeu. E ha cominciato a farsi conoscere con un gol al Cile. E’ un centravanti moderno, in grado di muoversi anche sulla fascia nel 4-3-3. Ha diciannove anni, è nato alla periferia di João Pessoa il 27 maggio del 1999, è alto un metro e 84, è un destro naturale. Una storia, quella di Matheus Cunha, sbocciata nel futsal, con la maglia dell’Esporte Clube Cabo Branco. 

LA SVOLTA - Quando aveva undici anni, un impresario di Pernambuco gli organizzò un provino con il Recife: tappa preziosa, decisiva l’esperienza con l’allenatore Barão, il suo primo maestro, una scuola che gli avrebbe spalancato nel 2014 le porte del settore giovanile del Coritiba. «In Brasile ho lavorato molto sulla tecnica e in Europa sto studiando la tattica, i movimenti, cercando di adattarmi a un calcio più fisico», ha raccontato alla metà di ottobre, in occasione del ritiro con l’Under 20 per la doppia amichevole con il Cile. E’ un attaccante completo, partecipa alla manovra, è bravo nelle sponde, con il Sion aveva svolto il ritiro in Italia, a Mascalucia, in provincia di Catania, nel centro sportivo Torre del Grifo. Nel Lipsia ha trovato in panchina una guida esperta come Ralf Rangnick e una buona intesa in campo con la punta Timo Werner, classe 1996, otto gol nella Germania del ct Joachim Löw. Due le prestazioni da incorniciare in Europa League: ha blindato con una perla la vittoria in trasferta con il Rosenborg (3-1) e ha sbloccato la sfida con il Celtic (2-0). 


© RIPRODUZIONE RISERVATA