ROMA - Un assegno da sei milioni di dollari: ecco quanto vale, a livello economico, l’impresa di portarsi a casa la Coppa Libertadores. Venti volte in meno rispetto ai profitti generati dalla Champions League, in grado di garantire al club che conquista il trofeo guadagni superiori ai centoventi milioni di euro. La Coppa Libertadores è nata nel 1960, cinque anni dopo la Coppa dei Campioni. E’ organizzata dalla Conmebol (l’Uefa del Sudamerica), che dopo il legame commerciale con Toyota e Bridgestone ha firmato un accordo di sponsorizzazione per tre anni con il Banco Santander Central Hispano (BSCH): 58 edizioni, quasi tutte con il marchio delle squadre argentine (24 successi) e brasiliane (18). Il record appartiene all’Independiente con sette trionfi in sette finali tra il 1964 e il 1984: il club di Avellaneda precede il Boca Juniors (sei trionfi) e il Peñarol (cinque).
GLI OTTAVI DI FINALE - Un fascino speciale, uno spettacolo senza tempo. L’Uruguay l’ha vinta in otto occasioni, tre volte hanno festeggiato il Paraguay e la Colombia, solo una il Cile e l’Ecuador. L’edizione targata 2018 è appena arrivata agli ottavi di finale: 126 partite, 287 gol (33 da fuori area), 2,28 a gara, 568 cartellini gialli, 45 espulsioni, 27 rigori, 100.419 passaggi totali. Restano in corsa sedici squadre. Sei brasiliane: dal Gremio di Renato Portaluppi (campione in carica ed ex ala destra della Roma) al Cruzeiro, dal Corinthians al Santos, dal Palmeiras al Santos. Sei anche le argentine: Boca Juniors, River Plate, Estudiantes, Atletico Tucuman, Racing di Avellaneda e Independiente. Completano la lavagna l’Atletico Nacional (Colombia), il Colo Colo (Cile) e i paraguaiani del Cerro Porteño e del Libertad. Il sorteggio è in programma il 4 giugno, ma il torneo riprenderà il 7 agosto dopo il Mondiale in Russia. La finale è in calendario il 28 novembre.
LE STATISTICHE - Il Gremio, il River Plate, il Flamengo e il Palmeiras sono gli unici club ad aver chiuso la fase a gironi senza sconfitte. Il Gremio cerca una doppietta in Coppa Libertadores riuscita per l’ultima volta nel 2000 e nel 2001 dal Boca Juniors. Ha subito solo tre gol nella prima parte del torneo, vanta la migliore difesa: merito del portiere Grohe (classe 1987) e dei centrali Bressan (1993) e Kannemann (1991). Ma nel Gremio, illuminato dalle magie di Everton (1996) e del trequartista Luan (1993, premiato come migliore giocatore della passata edizione della Libertadores), si sta rivelando decisivo anche il contributo di Jailson: è un mediano-regista, ha ventidue anni, è nato a Caçapava do Sul il 7 settembre del 1995, è la chiave della manovra e garantisce una protezione costante al reparto arretrato. Geometrie, pressing, forza atletica (un metro e 87), lancio, passaggio filtrante, tackle. E’ cresciuto nel Guarany de Bagé, nello stato di Rio Grande do Sul, il Gremio lo ha ingaggiato nel 2014, ha fatto una breve esperienza in prestito alla Chapecoense. E’ un destro naturale, ha segnato un gol nella fase a gironi della Coppa Libertadores ai venezuelani del Monagas, ha un contratto fino al 31 dicembre del 2020 ed è diventato una pedina decisiva nel 4-2-3-1 di Renato.