ROMA - L’Hoffenheim, adesso, ha due buoni motivi per alleggerire un po’ il rimorso. Il primo è che il Liverpool di Jürgen Klopp, dopo aver eliminato in estate il club tedesco nei play-off di Champions, si è rivelato davvero una delle grandi regine del torneo e ha proseguito il suo viaggio fino a Kiev, dove il 26 proverà a sfilare la Coppa al Real Madrid di Zinedine Zidane, a caccia di una tripletta che manca dai tempi del Bayern Monaco (1974-1976) di Sepp Maier, Franz Beckenbauer e Gerd Müller. La seconda ragione è che l’Hoffenheim, quarto in classifica a un turno dalla fine della Bundesliga, può riprendersi ora le chiavi per la qualificazione alla fase a gironi di Champions: 52 punti in 33 partite, il traguardo è dietro l’angolo. Decisivo l’appuntamento di sabato in casa (ore 15.30), allo stadio “Wirsol Rhein-Neckar-Arena“, contro il Borussia Dortmund. Una vittoria garantirebbe a Julian Nagelsmann, 31 anni il 23 luglio, laurea in economia e commercio, l’allenatore più giovane nei campionati europei di prima fascia, la certezza artimetica di volare in Champions e di agganciare il Borussia di Reus e Götz al terzo posto.
LA VOLATA - Ora l’Hoffenheim ha gli stessi punti del Bayer Leverkusen, ma può contare su una migliore differenza-reti: +16 contro +13, rispetto al club del direttore sportivo Rudi Völler. Il Bayer affronterà invece, sempre sabato, alle 15.30, l’Hannover.Un finale emozionante per l’Hoffenheim, che nel 2007 giocava sui campi della serie C tedesca. Nonostante la carta d’identità, Nagelsmann ha già sfiorato la panchina del Bayern, che ha scelto come erede di Jupp Heynckes - dopo una lunga pausa di riflessione - il croato Niko Kovac, reduce da buoni risultati sulla panchina dell’Eintracht Francoforte e pronto a firmare alla metà di aprile un contratto triennale con il presidente Uli Hoeness.
L’ETA’ MEDIA - L’Hoffenheim, da due stagioni, è la sorpresa della Bundesliga. Organizzazione, flessibilità a livello tattico (dalla difesa a tre alla linea a quattro), modulo con o senza il trequartista, una squadra baby (24,9 anni di età media, la terza più giovane dopo il Lipsia e il Wolfsburg) che nel girone d’andata aveva battuto per 2-0 il Bayern di Carlo Ancelotti, sostituito più avanti da Heynckes. Tre giocatori in doppia cifra nella classifica dei marcatori della Bundesliga: Mark Huth (1991) è il capocannoniere dell’Hoffenheim con quattordici gol, seguito dal croato Andrej Kramaric (1991) a segno dodici volte e dall’ala sinistra Serge Gnabry (22), ex Arsenal, in prestito dal Bayern, autore di dieci reti.
IL MERCATO - Tra i gioielli dell’Hoffenheim c’è il terzino destro, Pavel Kaderabek, passaporto ceco, in grado di muoversi anche da esterno di centrocampo: agilità, corsa, cross, tre assist e un gol (al Lipsia) in ventisette partite di campionato. Piace alla Roma, è stato seguito spesso dal direttore sportivo Monchi. Ha ventisei anni, è nato il 25 aprile del 1992 a Praga, è alto un metro e 82, è titolare in nazionale. Gioca nell’Hoffenheim da tre stagioni, è cresciuto nel vivaio dello Sparta Praga e ha indossato nel 2011 anche la maglia del Viktoria Zizkov. Il club tedesco lo aveva scoperto nel 2015 durante l’Europeo Under 21, che si era svolto proprio nella Repubblica Ceca. Ha un contratto fino al 2021: la Roma lo studia, ma anche l’Inter, il Tottenham e il Leicester si sono informati.