ROMA - Gli investimenti sui giovani continuano a premiare il Barcellona, che spende in media tra i quindici e i venti milioni a stagione del suo fatturato per dare energia e sostanza alla sua “cantera”, diventata un marchio di prestigio e un modello a livello internazionale. Il club catalano ha vinto ieri la Youth League, la Champions baby organizzata dall’Uefa: ha travolto in finale il Chelsea, che aveva conquistato il trofeo per due volte nel 2015 e nel 2016. Sfida a senso unico: 3-0 per i blaugrana, doppietta dell’attaccante venezuelano Alejandro Marques, classe 2000, e perla di Abel Ruiz, diciotto anni, autore anche di un assist ed eletto “man of the match”.
LA SCUOLA - Un trionfo firmato in panchina da Francisco Javier Garcia Pimienta, cresciuto alla scuola del 4-3-3 di Pep Guardiola e Luis Enrique. Schemi brillanti, ritmo, possesso-palla, il Barcellona ha chiuso in gabbia il Chelsea alzando per la seconda volta la coppa della Youth League, portata a casa già nel 2014, quando superò in finale - sempre con lo stesso risultato (3-0) - il Benfica: l’allenatore, in quel periodo, era Jordi Vinyals, mentre in attacco giocavano Adama Traorè (ora al Middlesbrough) e Munir El Haddadi (adesso al Deportivo Alaves), l’attaccante di origine marocchina che vinse il titolo di capocannoniere con undici gol.
IL BLOCCO - Il 4-3-3 come dottrina: Peña in porta, Morey e Miranda sulle fasce, Mingueza e Brandariz al centro della difesa. Orellana in regia, protetto da Puig e Collado. Abel Ruiz nel ruolo di ala destra, Carles Perez (sette gol nella Youth League) sulla fascia sinistra e Alejandro Marques centravanti. La stella è Abel Ruiz, campione d’Europa e vice-campione del mondo con la Spagna Under 17, trascinata con ventisette reti in trentasette partite. Il Barcellona ha già impostato la trattativa per il rinnovo del contratto, in scadenza nel 2020: ingaggio più ricco, clausola di rescissione per blindare il suo cartellino e bloccare le manovre del Real Madrid, del Manchester City e della Juventus.
IL VALENCIA - Abel Ruiz, elegante e geniale, è un attaccante che lavora in funzione della squadra: esterno o prima punta, un metro e 84, ottima tecnica, potenza e agilità. Ha cominciato la sua carriera nel vivaio del Valencia. E quando aveva dodici anni è sbarcato alla “Masia”, il famoso centro di formazione del Barcellona. E’ nato ad Almussafes il 28 gennaio del 2000, sta incantando anche con la Spagna Under 19, guidata da Luis de la Fuente: due gol al Belgio e uno alla Francia. Quest’anno i dirigenti del Barcellona lo hanno inserito nella formazione B: Abel Ruiz è il più giovane della rosa allenata da Jordi Vinyals.