ROMA - In Bundesliga, dove si registra negli stadi la media europea più alta di spettatori (44.515 a partita), sette club su diciotto hanno cambiato allenatore: una girandola cominciata alla quarta giornata. Ventisette tecnici sotto contratto dal 18 agosto, i ribaltoni in panchina sono diventati una moda anche in Germania: sette presidenti hanno deciso di prendere una strada diversa rispetto all’inizio della stagione, ma gli esoneri sono stati nove perché l’Amburgo (che si avvicina alla prima retrocessione della sua storia) ha ingaggiato tre manager, proprio come il Wolfsburg. Carlo Ancelotti ha pagato nel Bayern la fronda di alcuni senatori finiti fuori in qualche gara (da Ribery a Robben, da Müller a Hummels) ed è stato il secondo della lista a saltare, dopo l’olandese Andries Jonker nel Wolfsburg. A parte Jupp Heynckes, che sta governando il Bayern verso il sesto titolo consecutivo, la scelta più redditizia si è rivelata quella dello Stoccarda: con il nuovo manager, il turco Tayfun Korkut, 43 anni, ex Bayer Leverkusen, la squadra biancorossa non ha più perso una partita dal 3 febbraio, tirandosi fuori dalla zona pericolosa della classifica. Cinque vittorie e tre pareggi che hanno allontanato l’incubo della seconda retrocessione negli ultimi tre campionati per lo Stoccarda, in grado di vincere cinque titoli e di applaudire in passato giocatori del calibro di Hansi Müller, Jürgen Klinsmann, Dunga, Krasimir Balakov e Sami Khedira.
LA SVOLTA - Tayfun Korkut è il dodicesimo allenatore straniero nella storia dello Stoccarda, che in passato - tra il 2005 e il 2006 - aveva ingaggiato per nove mesi anche Giovanni Trapattoni. Korkut ha sostituito Hannes Wolf a partire dalla ventunesima giornata e ha ridisegnato la squadra con il 4-4-2. Si sente di casa, a Stoccarda: nella prima parte della sua carriera di allenatore, infatti, aveva lavorato nel settore giovanile del club biancorosso, guidando l’Under 19. Dal quint’ultimo posto all’ottavo: ora lo Stooccarda ha tredici punti di vantaggio, a sei turni dalla fine della Bundesliga, sul Mainz, che si trova a quota 25 e occupa la terz’ultima piazza, utile per agganciare il treno dei play-out.
I SEGRETI - Decisivo a centrocampo il contributo del mediano-regista Santiago Ascacibar, ventuno anni, argentino, cresciuto nell’Estudiantes del presidente Juan Sebastian Veron, visione di gioco e pressing, personalità e forza nei contrasti. Ma nello Stoccarda di Korkut, oltre all’esperienza del difensore centrale Holger Badstuber (classe 1989, una carriera sbocciata nel Bayern prima di una serie di gravi infortuni, contratto in scadenza alla fine di giugno) e ai sei gol di Mario Gomez (ex Fiorentina), che si muove in attacco con Daniel Ginczek (a segno cinque volte), sta incidendo con i suoi lampi sulla fascia sinistra anche l’esterno Erik Thommy, un gol (all’Eintracht Francoforte) e quattro assist nelle ultime cinque partite. E’ stato acquistato il 18 gennaio, è arrivato dall’Augsburg, è costato mezzo milione di euro e ha firmato un accordo fino al 2020. Un’intuizione dei dirigenti, considerando il rapporto qualità-prezzo.
LA STORIA - Thommy ha ventitré anni, è nato a Ulm il 20 agosto del 1994, è alto un metro e 75, pesa 68 chili, è un destro naturale che ha trovato la sua dimensione ideale sulla corsia di sinistra. Dalla scuola-calcio del Kleinbeuren all’Ulm, fino al vivaio dell’Augsburg. Ha giocato in prestito anche al Kaiserslautern e allo Jahn Regensburg. Nel 4-4-2 di Korkut è una pedina fondamentale, una delle chiavi che hanno permesso allo Stoccarda di conquistare diciotto punti nelle ultime otto giornate e di realizzare questa rimonta: chilometri, equilibrio tattico, generosità. Un affare da mezzo milione di euro.