Ojeda, dal Talleres agli allenamenti con Messi

Ala sinistra, 19 anni, è stato chiamato dal ct Sampaoli per uno stage nella nazionale argentina in Inghilterra e in Spagna
Stefano Chioffi
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ROMA - Negli uffici del Talleres, quando è arrivata la mail della federazione argentina, l’emozione è stata grande: un po’ tutti, dal presidente Andres Fassi alle segretarie del club, dagli allenatori del settore giovanile ai responsabili della foresteria, hanno visto crescere da vicino Cristian Ojeda, convocato qualche giorno fa dal ct Jorge Sampaoli per uno stage in nazionale. E’ un’ala sinistra, Ojeda, ha diciannove anni, viene considerato una delle promesse del calcio sudamericano. Ha lasciato casa sua, a Posadas, nella provincia di Misiones, quando frequentava ancora le scuole medie. E’ dal 2012 che vive a Cordoba, nella pensione del Talleres, distante 1.120 chilometri da dove abita la sua famiglia. E’ stato scoperto da Pablo Gibelli e Abel Almada, coordinatori del vivaio della società biancoblù. Libri, allenamenti, voglia di farsi largo nel professionismo, applausi. E ora ecco il premio più bello: la mail dell’Afa con l’invito di Sampaoli e del vice Sebastian Beccacece (ct dell’Under 20) a volare in Inghilterra e in Spagna con altri baby per partecipare alle partitelle contro Messi e Higuain, Biglia e Di Maria, Banega e Otamendi. Un’esperienza favolosa, come ha raccontato Ojeda. Ieri era in tribuna, a Manchester, per seguire la sfida tra l’Argentina e l’Italia. Si è scattato qualche selfie con il suo idolo Messi e con Wayne Rooney, che adesso gioca nell’Everton ma ha ancora una villa a Manchester. E da ieri è volato in Spagna con la Seleccion, che martedì sera a Madrid affronterà la nazionale di Iniesta e Sergio Ramois.

IL TALLERES - Cristian Ojeda è un’ala: scatto, cambi di marcia, un metro e 67, fantasia, un piede sinistro che regala perle. Il 27 gennaio ha debuttato in “Primera Division”: il tecnico Frank Kudelka lo ha lanciato subito tra i titolari contro il San Lorenzo, gara vinta per 2-0 dal Talleres grazie ai gol di Lucas Olaza e Aldo Araujo. Sta vivendo un sogno, il Talleres, secondo in classifica e in lizza per il titolo: quarantuno punti, sei in meno del Boca Juniors, la difesa meno battuta del campionato (9 gol subiti dal portiere Guido Herrera). Ojeda è la stellina del gruppo di Kudelka, è stato già blindato con un contratto fino al 2020 (firmato in sede lo scorso primo febbraio), è nato il 22 gennaio del 1999 e ha giocato due partite in “Primera Division”, la seconda contro il Defensa y Justicia, vinta per 1-0 con una rete di Juan Ramirez. Ojeda ha avuto come manager Jorge Cyterszpiler, che è stato il primo agente di Diego Maradona ed è morto il 7 maggio del 2017. Il Talleres, che ha lanciato in passato Javier Pastore, ha catturato l’interesse e la curiosità degli argentini con il suo 4-3-3. Non perde dal 3 dicembre (0-1 con l’Estudiantes) e nelle ultime nove partite ha ottenuto sette successi e due pareggi. Non ha mai conquistato il titolo: il suo migliore piazzamento (secondo posto) risale al 1977, quando la squadra era allenata da Roberto Marcos Saporiti. Il Talleres gioca in uno stadio che porta il nome di Mario Kempes, “el matador”, uno degli assi più amati del calcio argentino, campione del mondo nel 1978 e capocannoniere del torneo (sei gol) con l’Argentina di Cesar Luis Menotti.


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