ROMA - L’Eintracht è la sorpresa di questa prima parte del campionato tedesco. Aveva perso la finale della Coppa di Germania contro il Borussia Dortmund alla fine di aprile, adesso è in corsa per la qualificazione in Europa League: traguardo che non raggiunge dal 2013. Da nobile decaduta a protagonista in Bundesliga (sesto posto in classifica, 33 punti in 21 giornate), dalla retrocessione in “Zweite Liga” di sei anni fa al riscatto e agli applausi grazie al lavoro in panchina di Niko Kovac, ex ct della Croazia, pronto a richiamare l’interesse dei grandi club. L’Eintracht Francoforte ha vinto solo un titolo nella sua storia: era il 1959, il campionato si chiamava “Oberliga”, la squadra era allenata da Paul Oßwald, superò in finale i Kickers Offenbach e fu trascinata in quella stagione magica dal centravanti Eckehard Feigenspan, capocannoniere con ventuno gol.
L’AMBIZIONE - Ora l’Eintracht non può sognare un trionfo in Bundesliga. Ma questa crescita costante lo ha riportato ai vertici della classifica. Merito anche di un attaccante serbo, Luka Jovic, nazionale under 21, arrivato in estate dal Benfica con la formula di un prestito biennale. Undici presenze e quattro gol in campionato, solo tre partite da titolare. Potente e rapido, destro naturale, un metro e 81, 75 chili di peso, in Bundesliga sta incantando. Ha cominciato la carriera nel vivaio della Stella Rossa di Belgrado. Nel gennaio del 2016 è passato all’Apollon Limassol per seicentomila euro. E il primo luglio del 2017 ha firmato con il Benfica. E’ nato in Bosnia, a Bijeljina, il 23 dicembre del 1997, ma ha il passaporto serbo.
IL PIANO - L’Eintracht si è garantito nell’accordo con il Benfica un diritto di riscatto e vuole limare tutti i dettagli per l’acquisto a titolo definitivo entro la fine di giugno. Jovic, centravanti moderno, in grado di partecipare alla costruzione della manovra, ha scelto l’8 come numero di maglia e si è ritagliato uno spazio importante anche nella nazionale Under 21, guidata da Goran Djorovic: nove gare e quattro gol (all’Austria, a Gibilterra e una doppietta alla Russia).