Nketiah, una doppietta per stregare l’Arsenal

Diciotto anni, centravanti, passaporto inglese e origini ghanesi: è stato il grande protagonista della sfida vinta in rimonta per 2-1 dalla squadra di Wenger contro il Norwich in Coppa di Lega
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - E’ stato tutto così bello, come ha confidato ai parenti e agli amici, che a un certo punto ha pensato di trovarsi in poltrona davanti alla playstation. Una partita perfetta, da videogame, tra gli applausi di 59.000 tifosi, all’Emirates Stadium. Edward Nketiah, maglia numero 62, Eddie per i compagni, si è caricato l’Arsenal sulle spalle con la sfrontatezza di un centravanti scaltro e smaliziato, che naviga da una vita in area di rigore. Si è trasformato nella carta decisiva proprio nella notte più difficile per Wenger, che ha rischiato di farsi eliminare negli ottavi della Coppa di Lega e di finire sotto processo. L’Arsenal perdeva 1-0 in casa contro il Norwich, sembrava distratto e smarrito. Ma a cinque minuti dalla fine è stato lui, Nketiah, diciotto anni, entrato in campo da pochissimi secondi al posto di un altro baby (Ainsley Maitland-Niles), a rimettere la partita sul binario giusto. 

LA DOPPIETTA - Un gol di destro, un colpo di biliardo, sfruttando un pallone deviato di testa dal mediano francese Coquelin dopo un calcio d’angolo. Furbizia, velocità, istinto, un tocco morbido a due metri dal portiere Gunn. Dall’incubo di una clamorosa eliminazione, di fronte al Norwich (sesto in classifica in Championship, la serie B inglese), alla possibilità di giocarsi la qualificazione ai tempi supplementari. E Nketiah ha completato anche l’opera, mettendo il timbro sulla vittoria dell’Arsenal, stavolta con una zuccata da attaccante di razza: 2-1, verdetto rovesciato e festa all’Emirates Stadium. «Il sogno si avvera, due gol nel mio debutto in casa. Dio è fantastico», ha scritto sul suo profilo Twitter.

GLI ELOGI DI HENRY - Nketiah si è costruito una serata da prima pagina, ricevendo sui social anche gli elogi di Thierry Henry, 377 partite e 228 gol in carriera con la maglia dei Gunners, grande idolo dei tifosi biancorossi. Complimenti e messaggi affettuosi anche dai quasi 34.000 follower su Twitter. Passaporto inglese, diciotto anni compiuti il 30 maggio, classe 1999, un metro e 75, papà ghanese, infanzia trascorsa a Lewisham, periferia di Londra. E’ nato trentuno mesi dopo l’arrivo di Wenger sulla panchina dell’Arsenal. Il suo sogno? Prendersi la vetrina come è capitato a Marcus Rashford nel Manchester United e nella nazionale del ct Southgate. Hanno quasi due anni di differenza, ma la stessa ambizione. 

LA PROMESSA - Nketiah è cresciuto nel vivaio dell’Arsenal, è innamorato di questa maglia. Si è già messo in luce nella nazionale Under 18 di Neil Dewsnip e nell’Under 19 di Paul Simpson: quattro partite e sette gol. Così come può vantare una bella media anche nell’Arsenal baby, allenato da Steve Gatting: tre gol e due assist nel campionato Under 23, doppietta al Manchester City e perla contro il Derby County. Non ha ancora debuttato in Premier, ma Wenger gli ha già fatto scoprire l’Europa League (per un minuto contro il Bate Borisov) ed è pronto a promuoverlo in prima squadra. 


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