ROMA - E’ stata una scelta di cuore: Frank De Boer è rimasto sulla panchina dell’Ajax e ha rinunciato alle proposte ricevute dalla Premier League. Insegue il quinto titolo in sei stagioni con il club di Amsterdam: ha già eguagliato lo storico poker (tra il 1966 e il 1970) di Rinus Michels, il profeta del calcio totale, e ha sorpassato Louis Van Gaal, altro maestro della scuola olandese, che ha conquistato l’Eredivisie per tre volte alla guida dei “lancieri”. De Boer può salire in testa alla classifica degli allenatori che hanno vinto più “scudetti” con l’Ajax, anche se la quinta perla non sarebbe un record assoluto in Olanda: Guus Hiddink, infatti, ne ha festeggiati sei con il Psv Eindhoven.
LE OFFERTE - Il Newcastle e il Sunderland gli avevano spedito qualche messaggio in estate, ma De Boer ha deciso di rispettare - insieme con il suo vice Hennie Spijkerman - il contratto fino al 30 giugno del 2017. L’appuntamento con la Premier è rinviato, magari solo di qualche mese. De Boer ha un rapporto di stima con i dirigenti e a maggio avrà un’altra volta la possibilità di decidere il proprio futuro senza vincoli e condizionamenti. Non si è pentito della scelta. L’Ajax, dopo quindici giornate, è primo in Eredivisie: trentotto punti, dodici vittorie, due pareggi, una sconfitta, quarantatré gol realizzati e nove subiti. Migliore attacco e migliore difesa. Viaggia alla media di 2,53 punti a partita. Ne ha raccolti diciannove nelle ultime sette giornate. Ha perso solo una volta ed è imbattuto in campionato dal 4 ottobre: ko in casa (1-2) contro i campioni in carica del Psv Eindhoven, allenato da Phillip Cocu.
IL BILANCIO - Un errore di percorso, l’allarme è rientrato subito. Sei successi e l’1-1 sul campo del Feyenoord, secondo a quota 35. De Boer ha 45 anni, è pronto per il grande salto a livello professionale. In cinque campionati da allenatore ha centrato quattro titoli. Tra Eredivie e coppe, ha guidato l’Ajax in 243 partite. Ha una percentuale di vittorie che tocca il 59,7%, il numero dei pareggi equivale al 21,4%, mentre le sconfitte raggiungono il 18,9%. Una carriera in costante evoluzione, anche sotto il profilo tattico: dal 4-3-3 al recente 4-2-1-3, dove il trequartista Davy Klaassen, classe 1993, sette gol e sei assist in Eredivisie, fascia di capitano, è un ex attaccante trasformato in numero dieci. L’età media della squadra tocca i 23,3 anni. Gli stranieri sono dieci in una rosa di venticinque giocatori.
IL TRIDENTE - Ritmo e qualità, manovra in verticale, pressing, schemi che regalano spettacolo. E un tridente che può garantire in futuro ottime plusvalenze, principio fondamentale nella politica di gestione dell’Ajax. Viktor Fischer (1994), danese, sette reti, si muove sulla fascia destra. Il centravanti è il polacco Arkadiusz Milik (1994), sette gol in tredici gare, soffiato al Bayer Leverkunsen in cambio di due milioni e ottocentomila euro, mentre nel ruolo di ala sinistra gioca il tedesco Amin Younes, a segno tre volte nelle ultime tre giornate.
LA SCOPERTA - La novità è rappresentata proprio da Younes, ventidue anni, nato a Düsseldorf il 6 agosto del 1993, origini libanesi, magie e assist, ambidestro, entrato nei piani di De Boer dopo aver superato un problema muscolare che lo aveva frenato nella fase iniziale della stagione. Nove presenze e quattro gol nel campionato olandese. Si è sbloccato contro il Psv Eindhoven e nelle ultime tre giornate ha lasciato sempre la sua impronta nelle gare con il Cambuur, il Pec Zwolle e l’Heerenveen. Proviene dal settore giovanile del Borussia Mönchebgladbach. Nella scorsa stagione aveva giocato in prestito nel Kaiserslautern: quattordici partite e due gol nella serie B tedesca.
IL 4-2-1-3 - L’Ajax ha investito quasi tre milioni di euro per portarlo ad Amsterdam. Younes, maglia numero undici, ha assimilato subito i meccanismi del 4-2-1-3 di De Boer. Inventa e lavora anche in copertura. E’ entrato in sintonia con la filosofia del tecnico olandese. Ha firmato un contratto fino al 2018, ma l’Ajax potrà esercitare un diritto di opzione per prolungarlo di un altro anno. Ha giocato a lungo nella nazionale tedesca Under 21, guidata da Horst Hrubesch: diciotto presenze e tre gol.