ROMA - Sei mesi di relazioni positive e un bonifico da quattro milioni e mezzo di euro: l’Udinese ha chiuso con il Flamengo la trattativa per Samir, classe 1994, difensore centrale. Il brasiliano non sbarcherà subito in Italia, farà un po’ di palestra in Spagna, nel Granada, altra società controllata dalla famiglia Pozzo. Giocherà fino a maggio nella stessa squadra in cui si era affermato il colombiano Jeison Murillo, diventato ora uno dei pilastri dell’Inter. Samir è stato scoperto nel Flamengo, dove era nata la favola di Zico, che nel 1981 regalò ai tifosi rossoneri la Coppa Libertadores (l’unica nella storia del club di Rio de Janeiro) e la Coppa Intercontinentale, vinta a Tokyo contro un Liverpool che dominava a livello europeo con Kenny Dalglish in campo e Bob Paisley in panchina. Quello di Zico, due stagioni da protagonista anche in Italia proprio con l’Udinese, dal 1983 al 1985, è stato il Flamengo più bello di ogni epoca. Era guidato da Bruno Carpegiani, ex regista, diventato allenatore a trentadue anni dopo un grave infortunio al ginocchio, e giocava in modo delizioso: la personalità di Leandro e Marinho, la regia di Junior (in grado di fare anche il terzino sinistro), lo stile a centrocampo di Adilio e Tita, l’eleganza del centravanti Nunes e la genialità di Zico.
IL PRESENTE - Sono scivolati via trentaquattro anni. E il Flamengo attuale si prepara a chiudere il “Brasileirao” al dodicesimo posto: quarantanove punti in trentasette giornate. Il campionato si concluderà domenica, quando i rossoneri affronteranno in casa il Palmeiras. I giochi sono già decisi: titolo al Corinthians, già qualificato per la prossima Coppa Libertadores come l’Atletico Mineiro e il Gremio. Resta un posto da assegnare per garantirsi l’ingresso alla Champions League del Sudamerica: una corsa a tre che vede favorito il San Paolo, ma che offre ancora qualche speranza anche all’Internacional di Porto Alegre e allo Sport Recife.
IL COLPO - E’ un altro Flamengo, rispetto a quello di Zico. Dal 1984 a 2015, ha vinto solo due “scudetti” (nel 1992 e nel 2009). In compenso ha trovato un equilibrio finanziario grazie a un vivaio che ha favorito in questi anni la politica dell’autofinanziamento. L’ultima cessione è stata conclusa qualche giorno fa con i dirigenti dell’Udinese, che si sono assicurati il difensore centrale Samir. Un’operazione da quattro milioni e mezzo di euro. Ha quasi ventuno anni, Samir Caetano de Sousa, è mancino e ha rappresentato - nel suo ruolo - una delle novità dell’ultimo “Brasileirao”. Svelto, rapido in fase di anticipo, bravo nei colpi di testa (è alto un metro e 88), ordinato in fase di appoggio e di impostazione della manovra. L’Udinese lo ha preso bruciando sul tempo il Bayer Leverkusen e il Siviglia, ma a gennaio lo girerà in prestito al Granada. Samir si legherà al club friulano fino al 2020.
59.000 EURO - Insieme con la mezzala Alan Patrick, classe 1991, capocannoniere del Flamengo con sette gol e in prestito dallo Shakhtar Donetsk, Samir ha fatto registrare il rendimento più elevato nella squadra rossonera. E’ nel giro della nazionale brasiliana Under 20, diretta da Rogerio Micale. Proviene dalla scuola del Fluminense, che lo ha lasciato andare via gratis nel 2009, quando il difensore centrale ha trovato un contratto nell’Audax. Il Flamengo lo ha acquistato l’8 agosto del 2012 in cambio di cinquantanovemila euro. Venti le presenze in questo campionato con l’allenatore Oswaldo de Oliveira. Ha giocato quasi sempre accanto a Wallace.
LA CARRIERA - Era stato già promosso titolare, dai tecnici Jaime de Almeida e Vanderlei Luxemburgo, nello scorso torneo, quando fu utilizzato sedici volte e realizzò un gol contro l’Atletico Paranaense. Samir è nato a Rio de Janeiro il 5 dicembre del 1994. A farlo debuttare nel Flamengo, invece, era stato Mano Menezes, che lo aveva schierato dal primo minuto l’8 giugno del 2013 contro il Criciuma (3-0).