ROMA - Con il suo cellulare, in estate, aveva impostato tutti gli affari dell’Inter, come un vero manager all’inglese. E Mancini, con il suo budget e le sue strategie, non ha smesso di fare telefonate di mercato: nei giorni scorsi ha chiamato a Pirlo, gli ha chiesto di trasferirsi all’Inter a gennaio, quando la Major League si fermerà e il regista sarà libero di lasciare per qualche mese il New York City. Un’idea, suggestiva e geniale, che può spostare gli equilibri del campionato. Una mossa che ha spiazzato anche la Juve, costretta a rispettare alla fine di giugno la scelta compiuta dal centrocampista dopo il quarto scudetto consecutivo in maglia bianconera. Pirlo deve ancora dare una risposta, ha preso tempo, ci sta pensando. Mancini dimostra di avere, sempre di più, pieni poteri nella società nerazzurra. Ha carta bianca, come ha sottolineato il presidente Thohir in diverse occasioni.
LE MOSSE - Pirlo è la priorità, è il colpo che l’Inter sta progettando. Ma non è l’unico rinforzo: c’è la consapevolezza, da parte di Mancini e del ds Ausilio, che la squadra abbia bisogno di qualche intervento sul mercato. E tra le varie soluzioni sta prendendo forma la trattativa legata a Marko Grujic, diciannove anni, mediano-regista della Stella Rossa. L’Inter ha già organizzato una serie di blitz a Belgrado per studiare questo centrocampista, che ricorda - per struttura muscolare e caratteristiche di gioco - Nemanja Matic, uno dei pilastri del Chelsea di Mourinho.
L’IDENTIKIT - Forza atletica, un peso specifico notevole in fase di copertura, ma anche logica e sostanza, perché organizza la manovra, recupera e distribuisce una valanga di palloni. Ha vinto il Mondiale Under 20 con la Serbia insieme con Sergej Milinkovic-Savic, mezzala della Lazio. E’ alto un metro e 91, è un centrale moderno e completo, colpisce bene di testa, è nato a Belgrado il 13 aprile del 1996. L’Inter è in prima fila, in azione è entrato anche Dejan Stankovic, che ha rapporti speciali con i dirigenti della Stella Rossa.
L’ACCORDO FINO AL 2018 - In estate, l’Amburgo aveva provato a portarlo in Bundesliga, ma la sua offerta (quasi due milioni di euro) era stata bocciata dal club biancorosso, che nel frattempo - subito dopo il Mondiale Under 20 conquistato dalla Serbia in Nuova Zelanda - ha prolungato il contratto con il centrocampista fino al 30 giugno del 2018. Grujic omiglia a Matic, ricorda il mediano-regista del Chelsea. Ha iniziato a giocare nella Stella Rossa. E’ stato scoperto, quando era bambino, dall’osservatore Tomislav Milicevic, figura storica all’interno della società di Belgrado, lo stesso talent-scout che aveva segnalato in passato Prosinecki, Stankovic e Jugovic.
QUATTRO GOL - Grujic ha esordito nella “Superliga” serba il 26 maggio del 2013 in occasione della sconfitta (0-3) con il Vojvodina. In quel periodo la Stella Rossa era allenata dal portoghese Sà Pinto. In questa stagione ha giocato finora quindici partite in campionato e una in Coppa (“Kup Srbije”). Ha regalato tre assit e ha realizzato quattro gol (nelle ultime sei giornate) in Superliga: ha segnato contro il Novi Pazar, lo Spartak Subotica, il Rad Belgrado e il Borak Cacak. La Stella Rossa è in testa alla classifica, ha un’altra marcia rispetto alla concorrenza: sedici gare, quarantaquattro punti, tredici di vantaggio sulla seconda, il Borac Cacak. Il capocannoniere è il trequartista Aleksandar Katai, dieci gol e sei assist in quindici partite.
I SUOI ALLENATORI - La squadra è guidata dal tecnico Miograd Bozovic. Grujic indossa la maglia numero otto. Nella Stella Rossa, a livello giovanile, ha avuto come primo suo allenatore Cvijetin Blagojevic, mentre nella squadra maggiore ha lavorato anche con Predrag Ristanovic e Nenad Lalatovic. In totale, tra coppe e campionato, Grujic ha giocato trentadue gare e ha realizzato sei reti (la prima contro il Kolubara Lazarevac, il 13 settembre del 2014). Tre, invece, gli assist.