ROMA - Il Partizan Belgrado rischia di tradire la promessa fatta ai suoi tifosi: quella di blindare fino alla prossima estate Andrija Zivkovic, diciannove anni, mancino, attaccante esterno, caratteristiche perfette per il 4-3-3 e il 4-2-3-1, nuova stella del calcio serbo. L’asta, in realtà, è già cominciata. E il motivo è legato al contratto che Zivkovic si sta rifiutando di prolungare: l’accordo è in scadenza, terminerà il prossimo 30 giugno. La trattativa si è trasformata in un braccio di ferro. Contrasti, appuntamenti rinviati e distanze economiche che spingono i dirigenti del Partizan a valutare la cessione a gennaio, durante il mercato invernale, per evitare il pericolo di perdere il giocatore a parametro zero.
LE MANOVRE - Si è mosso il Chelsea, si è fatto avanti il Manchester City, sono entrati in azione il Real Madrid e il Barcellona. E in diverse occasioni, nella tribuna dello stadio del Partizan, erano presenti anche gli osservatori dell’Inter. Dribbling, colpi meravigliosi, stile e velocità, Zivkovic ha impiegato pochi mesi per farsi conoscere dai club stranieri più quotati. Cinque gol in campionato, tre in Europa League, uno nel preliminare di Champions contro la Steaua Bucarest. E poi, dall’inizio di questa stagione, anche sette assist in diciannove partite. Nasconde spesso il pallone ai terzini e accende la manovra con i suoi cambi di marcia sulla fascia. Ha le potenzialità per imporsi, ha la filigrana rara di quei giovani che possono imparare a fare la differenza.
L’INTRIGO - Il Partizan chiede dieci milioni di euro per lasciarlo partire a gennaio. Ma in questo scenario contrassegnato dall’incertezza c’è la possibilità concreta che Zivkovic decida di svincolarsi. Nei prossimi giorni è prevista una nuova riunione. I dirigenti del Partizan sperano ancora di convincerlo a rinnovare il contratto, facendo leva anche su un vincolo di riconoscenza. Zivkovic è cresciuto nel club bianconero, è nato a Nis l’11 luglio del 1996, è alto un metro e 70, ha un sinistro speciale e ha già debuttato nella nazionale serba, quando il ct era Sinisa Mihajlovic. Inventa il passaggio decisivo e si infila in area di rigore con i suoi blitz.
LA STORIA - Ha esordito nella Superliga a sedici anni, era il 28 aprile del 2013, 25ª giornata di campionato, 0-0 sul campo del Novi Pazar. Il tecnico del Partizan era Vladimir Vermezovic. Ma è diventato titolare con Zoran Milinkovic: ventisette presenze, tredici gol e otto assist. Il Partizan, però, non sta vivendo un anno di grazia. E’ quarto in classifica (a - 19 dalla Stella Rossa) e il club ha deciso alla metà di ottobre di cambiare allenatore, sostituendo Milinkovic e affidando la panchina a Ljubinko Drulovic, che ha subito applaudito - in occasione della gara con lo Javor Ivanjica - un gol di Zivkovic. Applausi in campionato e anche in Europa League per l’esterno, che ha segnato una rete all’Az Alkmaar e ha firmato una doppietta contro l’Augsburg. Tre presenze da titolare, mai sostituito, due assist. Zivkovic è mancino, è stato ribattezzato il “Messi serbo” dai giornali di Belgrado. Ha vinto, nello scorso mese di giugno, in Nuova Zelanda, il Mondiale Under 20 con il laziale Sergej Milinkovic-Savic. Maglia numero undici, ha realizzato due gol nella nazionale guidata dal ct Veljko Paunovic ed è stato uno dei protagonisti della finale vinta per 2-1 contro il Brasile ad Auckland.