ROMA - Non aveva uno stipendio, ogni tanto riceveva un rimborso spese. E il ricordo non è poi così lontano per Jamie Vardy, che ora è il capocannoniere della Premier League ed è stato anche convocato nella nazionale inglese dal ct Roy Hodgson. Nel 2012, quando aveva già venticinque anni, l’attaccante del Leicester di Claudio Ranieri giocava nel campionato “Conference”, in quinta categoria, che in Italia corrisponde all’Eccellenza. Era un calciatore dilettante.
IL FLETWOOD TOWN - Vardy, in quel periodo, era un tesserato del Fletwood Town. Adesso è in prima pagina, ma il sentiero per uscire dall’anonimato è stato lungo e complicato. Ha rischiato di rimanere ai margini. Una corsa a ostacoli, lenta e faticosa. Classe 1987, ha trovato prestigio e applausi solo ora che ha ventotto anni. La svolta è legata all’estate del 2012, quando i dirigenti del Leicester decidono di concedergli un’opportunità, dopo averlo scoperto nel Fletwood Town: per il suo cartellino spendono un milione e duecentomila sterline. Una cifra giustificata dai numeri di Vardy: trentuno gol in trentasei partite in “Conference”, nella stagione 2011-12. Così arriva il salto nei professionisti e l’ingresso in Championship, la serie B inglese.
PEARSON E RANIERI - E’ un contropiedista. Può fare l’esterno nel 4-3-3, ma anche il centravanti. E’ uno dei giocatori più veloci della Premier League: scatto e progressione. Due gli allenatori che hanno indirizzato la sua scalata: Nigel Pearson, a Leicester, è stato il tecnico della promozione dalla Championship nel 2014, mentre Claudio Ranieri lo ha aiutato a diventare la sorpresa di questa prima parte del campionato, schierandolo nel ruolo di centravanti, con il giapponese Okazaki (ex Mainz) alle spalle: un 4-4-1-1 che sta funzionando. Vardy ha segnato sette gol in otto partite e nelle ultime cinque giornate ha sempre lasciato il suo marchio. Una doppietta all’Arsenal e altre cinque reti al Bournemouth, all’Aston Villa, allo Stoke City e al Norwich.
IL QUARTO POSTO - Il Leicester vola grazie agli schemi di Ranieri e alla regolarità di Vardy, che ha firmato anche due assist: quarto posto in classifica, quindici punti, come il Crystal Palece. Tre in meno del Manchester City, primo a quota 18. E uno in meno dell’Arsenal e del Manchester United. Vardy è nato a Sheffield l’11 gennaio del 1987. E’ alto un metro e 78, è cresciuto nelle giovanili dello Sheffield Wednesday, ha giocato anche nello Stocksbridge, allenato da Gary Morrow, e nell’Halifax Town, dove era stato portato da Neil Aspin. Nel 2011 è passato al Fletwood per trentacinquemila euro. Trentuno gol (due triplette, cinque doppiette) e diciassette assist in “Conference” nella squadra guidata in panchina da Micky Mellon. Vardy è alla quarta stagione con la maglia del Leicester, che gli ha prolungato da poco il contratto fino al 30 giugno del 2018. L’anno scorso, in Premier, aveva segnato cinque gol ed era riuscito a contribuire alla clamorosa salvezza (sette vittorie nelle ultime nove giornate) anche con dieci assist. Ha esordito nella nazionale inglese il 7 giugno del 2015, entrando al posto di Rooney a un quarto d’ora dalla fine, durante l’amichevole con l’Irlanda (0-0).