ROMA - I tifosi dell’Everton, due anni fa, avevano organizzato una petizione sul web per chiedere a Paul McCartney di acquistare il pacchetto azionario del club, che alla fine è rimasto però sotto il controllo di Bill Kenwright, produttore teatrale e presidente dal 1999. Il sogno di avere al comando una delle leggende dei Beatles è sfumato, ma l’Everton è ancora una delle poche società di Premier League che può vantare un proprietario inglese. L’ultimo campionato, il nono della sua storia, lo ha vinto nel 1987 con Howard Kendall in panchina. E’ fuori da tempo dalla corsa per il titolo, ma l’Everton ha in casa la migliore gioventù della Premier. E’ riuscito a tenere la cassaforte chiusa anche durante questo mercato, nonostante le offerte clamorose del Chelsea per il difensore John Stones, classe 1994, già entrato nel blocco della nazionale inglese, guidata dal ct Roy Hodgson. Una collezione di talenti completata dal centravanti belga Romelu Lukaku (1993, due gol e un assist nelle prime quattro giornate di campionato), dall’esterno spagnolo Gerard Deulofeu (1993, scuola-Barcellona) e dai centrocampisti James McCharty, ventiquattro anni, passaporto irlandese, fisico e caratteristiche alla Gerrard, Ross Barkley (1993, inglese) e Muhamed Besic (classe 1992), che sta guadagnando spazio anche nella Bosnia di Dzeko, Pjanic e Lulic.
IL TECNICO SPAGNOLO - La promessa di Bill Kenwright è stata mantenuta. Niente cessioni. E così il tecnico spagnolo Roberto Martinez, una Coppa d’Inghilterra alzata con il Wigan nel 2013 (nella finale con il Manchester City di Mancini), terza stagione a Goodison Park, quarantadue anni, proverà a infilarsi nei quartieri alti della Premier, con la speranza di entrare in Europa League. La partenza in campionato è stata positiva: una vittoria sul campo del Southampton, rivelazione della scorsa stagione, due pareggi con il Watford e il Tottenham, una sconfitta con i giganti del Manchester City, Cinque punti e schemi brillanti. Martinez è il secondo allenatore più giovane della Premier, dopo Garry Monk (36 anni) dello Swansea. Ha sposato il progetto dell’Everton fino al 2019, trovando subito una sintonia totale con un club che ha da tempo una priorità assoluta: investire sulla propria accademia e sulla qualità di un vivaio all’avangardia, dal quale è venuto fuori anche Wayne Rooney, Costruire giocatori in casa è uno dei principi sacri dell’Everton, che ora sta lavorando alla crescita di un difensore molto interessante, appena rientrato da una stagione in prestito al Coventry City, in League One (l’equivalente della nostra Lega Pro). Si chiama Matthew Pennington, ha vent’anni ed è stato già utilizzato da Martinez in Coppa di Lega per un tempo contro il Barnsley, gara vinta per 5-3 dopo i tempi supplementari.
IL RINNOVO - E’ un centrale, proviene dal vivaio dei Toffees, è nato il 6 ottobre del 1994 a Warrington, è alto un metro e 85, può fare anche il terzino, è ambidestro e ha prolungato l’accordo con l’Everton fino al 30 giugno del 2018, Bravo nei colpi di testa, veloce nei recuperi, attento in marcatura. Martinez è convinto che abbia i mezzi per imporsi e ha chiesto ai dirigenti di non cederlo in prestito. Nella scorsa stagione, Pennington ha giocato ventiquattro gare nel Coventry, allenato da Tony Mowbray. Ora fa parte dell’Everton Under 21, guidato da David Unsworth, e Martinez lo sta inserendo guadualmente in prima squadra. Nel 2013-14 aveva fatto un’esperienza, sempre in League One, con la maglia del Tranmere Rovers, diretto in panchina da John McMahon: diciassette gare e due gol contro il Crewe Alexandra e il Bradford. Pennington è in lizza per entrare nella nuova nazionale inglese Under 21: viene tenuto sotto osservazione dal selezionatore Gareth Southgate e dai suoi collaboratori.