ROMA - Il presidente e l’allenatore della Dinamo Zagabria sono fratelli. Zdravko Mamic amministra la società, mentre Zoran va in panchina e pensa agli schemi. Dalla scrivania alla tattica: una gestione in famiglia. Hanno storie diverse, però. Zdravko ha cinquantasei anni, controlla il club dal 2003 e in passato è stato arrestato per insulti razzisti nei confronti del ministro dello sport croato, Zelko Jovanovic. Non solo: è stato al centro di uno scandalo legato a una serie di partite truccate. Zoran, invece, è un ex difensore e ha giocato anche in Germania nel Bayer Leverkusen e nel Bochum. Ha quarantatré anni e guida la Dinamo Zagabria dal 2013. Non hanno un rapporto facile: alla fine di maggio si è sfiorato il divorzio, nonostante il campionato vinto con ottantotto punti (tredici di vantaggio sul Rijeka), il ventunesimo titolo considerando i quattro conquistati prima della dissoluzione della Jugoslavia.
MODRIC E KOVACIC - Zdravko Mamic, durante la sua presidenza, ha scoperto anche Luka Modric, che ora è il giocatore di maggiore peso specifico nel centrocampo del Real Madrid. Ha ceduto Mateo Kovavic e Marcelo Brozovic all’Inter, ha lanciato Sime Vrsaljko (Sassuolo, ex Genoa) e Milan Badelj (arrivato alla Fiorentina dopo l’esperienza nell’Amburgo), ha girato il baby d’oro Alen Halilovic (classe 1996) al Barcellona, ha prestato al Cagliari la punta Duje Cop e adesso sta trattando il cartellino di Marko Pjaca con il Milan. Affare complicato, perché Mamic chiede almeno dodici milioni di euro.
LA SCHEDA - Pjaca è un’ala destra, ha vent’anni, ha segnato undici gol nell’ultimo campionato e viene gestito dal procuratore Marko Naletilic. Piace anche al Bologna. Dribbling e velocità: può fare l’esterno nel 4-3-3 oppure la seconda punta. Cambi di marcia e qualità: ha iniziato la carriera nello Zet 1927, poi è passato all’Nk Lokomativa e nella scorsa estate si è legato alla Dinamo Zagabria, firmando un contratto fino al 2019. Il presidente Mamic lo ha pagato quasi un milione di euro: operazione chiusa il primo luglio del 2014, dopo che Pjaca si era messo in evidenza nell’Nk Lokomotiva (sette gol e sei assist), allenata da Tomislav Ivkovic, che lo ha visto crescere e affermarsi. Proprio Ivkovic, classe 1960, lo aveva fatto esordire nella serie A croata il 24 febbraio del 2012, in occasione della vittoria per 3-0 contro lo Zadar.
L’EUROPA LEAGUE - E’ alto un metro e 83, pesa 77 chili, è nato il 6 maggio del 1995 a Zagabria. Trentadue presenze, undici gol e cinque assist nel campionato croato. Ha segnato due doppiette (all’Istra 1961 e al Rijeka), ma si è fatto apprezzare anche in Europa League, realizzando una tripletta nella sfida di ritorno della fase a gironi con il Celtic. Il 4 settembre del 2014 ha debuttato nella nazionale croata: il ct Niko Kovac lo ha utilizzato contro Cipro (2-0), negli ultimi dodici minuti, facendolo entrare in campo al posto di Kovacic.
IL PREMIO - Pjaca è stato eletto miglior giocatore della serie A croata. Mihajlovic è pronto a scommettere sulla sua consacrazione e anche il Bologna sta provando a trovare l’accordo con la Dinamo Zagabria: il direttore sportivo del club rossoblù, Pantaleo Corvino, è stato il primo ad aprire una trattativa. Pjaca salta il terzino e crea spesso la superiorità numerica. Ma lavora anche in fase di copertura: pressing, resistenza, applicazione, spirito di sacrificio. L’Italia è il suo traguardo.