Uth, l’Heerenveen scopre l’erede di Van Nistelrooy

E’ tedesco, ha 23 anni, è cresciuto nel Colonia e gioca nello stesso club che ha lanciato anche Huntelaar e Dost. Ha segnato quattordici gol nel campionato olandese. E’ già scattata l’asta: il suo contratto scade nel 2016.
Stefano Chioffi
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ROMA - Non appartiene alla nobiltà del calcio olandese: l’Heerenveen non ha mai trovato spazio nell’albo d’oro del campionato, ma ha chiuso spesso il bilancio in attivo grazie alla cessione dei suoi attaccanti. Ne ha scoperti tanti, alcuni di grande valore, quando erano molto giovani: da Ruud Van Nistelrooy a Klaas-Jan Huntelaar, da Jon Dahl Tomasson a Bas Dost, da Lasse Schöne a Georgios Samaras. Una tradizione cominciata prima della seconda guerra mondiale con Abe Lenstra (523 gol nell’Heerenveen, che ora gli ha intitolato il suo stadio) e proseguita alla fine degli Anni Settanta con Kees Kist. Una fabbrica di ottimi centravanti: è questa la caratteristica dell’Heerenveen, che rappresenta l’orgoglio sportivo della Frisia e ha vinto l’unico trofeo (una Coppa d’Olanda) il 17 maggio del 2009, superando ai rigori per 5-4 il Twente.

 

IL TEDESCO - Lanciare bomber fa parte della storia di questa società, fondata nel 1920. Adesso il pezzo pregiato è un tedesco, Mark Huth, ventitré anni, cresciuto nelle giovanili del Colonia e portato in Olanda nel 2012. E’ rientrato all’Heerenveen nella scorsa estate, dopo una parentesi positiva all’Heracles Almelo (27 presenze, 7 gol e una tripletta al Waalwijk). In questa stagione è lo straniero che ha segnato di più, finora, in Eredivisie. Ha già raggiunto quota 14 nella classifica dei cannonieri: è quarto dietro a Memphis Depay (1994, Psv Eindhoven, 19 reti), Michiel Kramer (1988, Ado Den Haag, 16 reti), e Luuk De Jong (1990, Psv Eindhoven, 16 reti).

 

IL RICORDO - Mark Uth si era allenato da ragazzo nel Colonia con Lukas Podolski ed era considerato l’erede dell’interista. Ha scelto l’estero, l’Olanda, per fare esperienza e completarsi. E’ alto un metro e 85, pesa 70 chili, è una prima punta, usa soprattutto il piede sinistro ed insegue con l’Heerenveen la qualificazione ai play-off che portano in Europa League. La squadra è allenata da Dwight Lodeweges, che ha lavorato in passato anche in Giappone (Nagoya Grampus Eight e Jef United), negli Emirati Arabi (Al-Jazira) e in Canada (Edmonton). Occupa il settimo posto: quarantacinque punti in ventinove gare, dodici vittorie, nove pareggi, otto sconfitte, quarantaquattro gol realizzati e trentacinque subiti.

 

L’EUROPA LEAGUE - Uth è nato a Colonia il 24 agosto del 1991. Ventotto le presenze in questo campionato. Ha segnato due doppiette (al Nac Breda e al Pec Zwolle) e una tripletta (all’Utrecht). Sabato tornerà in campo per affrontare l’Az Alkmaar, reduce da una sconfitta in casa (1-4) contro il Feyenoord: quasi uno spareggio, considerando che l’Az di John Van den Brom è quarto e ha cinque punti di vantaggio sull’Heerenveen. Uth, quattordici gol e undici assist, ha richiamato l’attenzione del Psv e dell’Ajax, ma anche il Bayer Leverkusen e l’Amburgo sono pronti a inserirsi.

 

IL DIVORZIO - Ha il contratto che scade il 30 giugno del 2016. In estate lascerà l’Heerenveen. Può rimanere in Eredivisie, oppure rientrare in Bundesliga dalla porta principale. Mark Uth ha cominciato a giocare nella scuola-calcio del TuS Lagen, in attesa di proseguire l’avventura nel settore giovanile del Colonia. Ha giocato più avanti nel Viktoria Colonia. L’Heerenveen lo ha notato nella Primavera del Colonia (sedici gol in quarantuno gare) e lo ha inserito nella squadra B. Impatto brillante, sotto la guida di Marco Roelofsen: sedici gol in diciotto presenze. Preziosa l’esperienza nell’Heracles Almelo, allenato da Jan De Jong. Oltre a Lodeweges, un altro tecnico che ha inciso nella sua crescita è stato Manfred Schadt, responsabile del Colonia Under 19.


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