ROMA - La Germania ha già cominciato a cercare l’erede di Miroslav Klose, il centravanti dei record: settantuno gol (tre in più di Gerd Müller) in nazionale e sedici reti in quattro mondiali, migliore marcatore nella storia davanti al brasiliano Ronaldo (a quota quindici). Nell’ultimo anno le attenzioni del ct tedesco Joachim Löw si sono concentrate su Kevin Volland, che gioca nell’Hoffenheim e interessa al Bayern Monaco, al Chelsea e al Manchester United. Non è una prima punta, però, a differenza di Klose: è mancino, si muove come esterno nel 4-3-3 oppure nel 4-2-3-1, sposta gli equilibri con i suoi cambi di marcia, salta il terzino e si accentra, ha classe e generosità.
IL CT LÖW E KLOSE - In Bundesliga, finora, ha segnato sei gol (contro il Paderborn, l’Hannover, l’Eintracht Francoforte, il Friburgo, il Mainz e lo Schalke 04) in venticinque gare e ha firmato sette assist. Ha ventidue anni, è nato il 30 luglio del 1992 a Marktoberdorf e ha grandi margini di crescita. Löw lo ha promosso, lo ha fatto esordire il 13 maggio del 2014 nell’amichevole con la Polonia (0-0) e adesso lo ha inserito a tempo pieno nel suo gruppo. Volland era già entrato nella lista dei pre-convocati per il mondiale in Brasile. Si è guadagnato subito la fiducia di Löw, che ha appena rinnovato il suo contratto con la federazione fino al 2018. Ma Volland ha ricevuto parole di stima anche da parte di Klose. In una serie di interviste, l’attaccante della Lazio ha sottolineato le qualità di questa punta, dai colpi brillanti e dalla grande generosità. «Gioca in un ruolo diverso, ha caratteristiche differenti dalle mie, però mi piace molto e può rappresentare il futuro della nazionale tedesca». Una scintilla nata durante i ritiri, prima che Klose diventasse campione del mondo e decidesse di lasciare la maglia della nazionale. Il laziale continua a seguirne la crescita, comunque. E Volland non smette di ringraziarlo: lo considera il suo modello, il suo primo riferimento. «Mi ha sempre aiutato, mi ha dato consigli e suggerimenti, mi prendeva spesso da parte durante gli allenamenti».
IL PREZZO - Volland costa intorno ai venti milioni di euro, ha un contratto fino al 2017 e l’Hoffenheim potrebbe lasciarlo partire in estate proprio come il brasiliano Roberto Firmino, classe 1991, altro gioiello della squadra allenata da Markus Gisdol. E’ alto un metro e 79, pesa 82 chili. Velocità e muscoli, intelligenza e generosità. Klose è rimasto impressionato dalla sua applicazione, dalla sua umiltà, dalla sua voglia di studiare il movimento giusto e di lavorare a livello tattico. Volland non ha il colpo di testa di Klose, ma ha la rapidità e i tempi di inserimento di una punta che può consacrarsi.
IL SIMBOLO - L’Hoffenheim ha costruito il suo miracolo sportivo grazie agli investimenti di Dietmar Hopp, industriale nel settore dell’informatica. E’ il fiore all’occhiello della città di Sinsheim e porta il nome di un sobborgo. E’ stato fondato nel 1899 e ha giocato a lungo nelle categorie dilettanti. Ha conquistato la sua prima promozione in Bundesliga sette anni fa. E nel 2008-09, rovesciando ogni pronostico, l’Hoffenheim chiuse il girone d’andata in testa alla classifica, trascinato dai gol del bosniaco Vedad Ibisevic, che ora gioca nello Stoccarda.
25 GOL E 29 ASSIST - Volland ha cominciato la sua carriera nei settori giovanili del Thalhofen, del Memmingen e del Thannhausen. Nel 2007 è stato scoperto dagli osservatori del Monaco 1860 e nel 2012 è stato acquistato dall’Hoffenheim per settecentomila euro. Ha fatto parte di tutte le rappresentative tedesche, dall’Under 17 all’Under 21. Può giocare anche da prima punta, ma preferisce agire sulla fascia destra. Ha debuttato in Bundesliga il 25 agosto del 2012 contro il Borussia Mönchengladbach, il tecnico era Markus Babbel. Ha giocato finora 102 partite nel campionato tedesco e ha realizzato 25 gol (undici nella scorsa stagione). Ventinove gli assist.