FROSINONE - Altro che Facebook, Twitter, Instagram e, chi più social ha, più ne metta. A volte, basta uno striscione per scatenare la rivoluzione. E fa pure rima. L’anno è questo, il mese era maggio, il giorno l’8, la partita Frosinone-Sassuolo. Vincono gli emiliani, gol di Politano che rimanda i Leoni in serie B. Ma, al fischio finale, il ruggito del Matusa fa venire i brividi: tutti in piedi, i tifosi applaudono Stellone, i suoi giocatori e i giocatori del Sassuolo che s’inchinano gli avversari e rendono loro omaggio. Scene di assoluta bellezza sportiva. E quando i gialloazzurri vanno sotto la Curva Nord, spunta lo striscione, dedicato a Stirpe: «Grazie presidente, riproviamoci insieme».
ASCOLTARE IL CUORE - «Ecco, se vuol incominciare a raccontare l’ultima puntata della nostra storia, deve ripartire da quelle quattro parole. Ho pensato: i tifosi hanno ragione. Dobbiamo riprovarci. Bisogna sempre ascoltare il cuore dei tifosi». Maurizio Stirpe è un grande e apprezzato imprenditore italiano. Talmente apprezzato che è diventato anche uno dei vicepresidenti di Confindustria. Ma qui si parla di Maurizio Stirpe, grande e apprezzato presidente del Frosinone Calcio. Alla cui guida sta firmando un exploit che renderà il club ciociaro un esempio da imitare per il calcio italiano. L’impresa corre su un doppio binario: la riconquista della serie A e, sotto questo aspetto, ci siamo in pieno perché, dopo 14 giornate, la squadra di Marino è seconda in classifica, a tre punti dal Verona capolista; la realizzazione dello Stadio Benito Stirpe, il nuovo impianto che sta sorgendo nel quartiere di Casaleno, dove ci sono già il palasport e il centro federale del nuoto, inaugurato nel 2009.
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