di Roberto Maida
ROMA - Migliorare, competere. Bei concetti, essenziali per la crescita di un gruppo, ma difficili da applicare per una società costretta a confrontarsi con il fair play finanziario e con le perdite ereditate da qualche errore strategico, sia nell’area sportiva che commerciale. Ma la Roma proverà lo stesso a restare ai vertici del calcio italiano e soprattutto a reggere l’urto con l’Europa, che da molti anni non regala soddisfazioni ai tifosi con ricadute negative sul ranking Uefa e di conseguenza con i sorteggi.
ESCI ED ENTRA - L’ingaggio di Monchi, che Sabatini ha definito un po’ sarcasticamente il «Re Mida» dei direttori sportivi, servirà a perpetuare e se possibile a sublimare una filosofia imprenditoriale: vendere a tanto e comprare a poco con l’intento duplice di arricchire la cassa e non impoverire la rosa. E così la probabile cessione di Manolas, utile ad alleggerire le perdite di bilancio entro il 30 giugno, aiuterà a finanziare la selezione di un difensore centrale potenzialmente più giovane e magari persino più funzionale alle esigenze immediate della squadra. Monchi ha immediatamente pensato a Clement Lenglet, centrale mancino classe ‘95, nazionale francese Under 21, portato al Siviglia a gennaio dopo una lunga trattativa con il Nancy. [...]
I TIFOSI: «SBAGLIATO TRATTARE COSI' TOTTI»
ALTERNATIVE - Naturalmente ci sono altre possibilità per il candidato difensore. Restando all’Under 21 francese, interessa la crescita di Issa Diop, classe ‘97, origine senegalese, titolare fisso nel Tolosa. E in Germania si sta mettendo in luce il Rüdiger biondo, Timo Baumgartl, centrale dello Stoccarda: è un 1996 molto promettente.
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