ROMA - Sarebbe dovuto partire l’estate scorsa (per Londra, Chelsea) ma alla fine lui, Nainggolan, non fece nulla per favorire il trasferimento. Meglio, lo scoraggiò. Subito dopo l’uscita dalla Champions Sabatini cercò di venderlo per recuperare parte dei milioni lasciati in Europa (l’Inter ne offrì 40 prima di far rotta su Joao Mario), ma un inatteso sforzo economico di Pallotta evitò la separazione.
Tra i due momenti, una serie di slittamenti del rinnovo del contratto (ripetutamente promesso dalla dirigenza) hanno in qualche modo guastato il rapporto tra il giocatore e il club. Adesso la questione si ripropone pesantemente: l’insofferente Nainggolan è sul mercato, può partire addirittura a gennaio: i 6 milioni l’anno offertigli da Conte (a luglio) ne hanno alzato le pretese, come detto insoddisfatte, almeno per ora.
Nainggolan, 28enne centrocampista multiruolo, non sta attraversando un momento felicissimo, l’esclusione temporanea dalla nazionale un altro punto a suo sfavore. Ovviamente non può più portare i 40 milioni che avrebbe garantito nei mesi scorsi, ma resta un obiettivo tecnico praticabile per numerose società non solo straniere. Il punto è uno solo: se la Roma è in grado di aggiustare i numeri (in sede previsionale), la ricomposizione è possibile, altrimenti l’addio è certo: i 6 milioni a stagione (partendo dagli attuali 3,8 premi inclusi) sono considerati una somma non più in linea con i piani di Pallotta e compagnia.