Spalletti: «Totti? Se smette lascio la Roma anch'io»

L'allenatore in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato in casa della Fiorentina: «Vermaelen è out. Difesa fragile? Manca tranquillità. L'ambiente di Roma è sempre perfetto, non cambio idea»
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ROMA - «Vermaelen è indisponibile per Firenze. Ha avuto un fastidio dopo la partita di Cagliari, poi è partito con la Nazionale, ha giocato con degli infiammatori perché avvertiva dolore e quando è tornato ha avvertito il massimo del fastidio. Lo abbiamo tenuto fermo, a Plzen non abbiamo rischiato perché non era in grado di scendere in campo. Dobbiamo aspettare prima di poterlo rivedere. Rudiger? Tra 15-20 giorni potrebbe tornare ad allenarsi in maniera più vera con la Primavera». Esordisce così Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Serie A tra la Fiorentina e la Roma. «Sono della stessa idea di quando dissi che è un ambiente ideale per lavorare - continua Spalletti -. Io mi "deformerò" a fine stagione, eventualmente. Mi piace questa rosa, che ho voluto. Credo nei calciatori, continuerò a seminare perché qualcosa nascerà. Di Iturbe ho detto che è rimandato, non che va buttato via. E' una rosa che ho voluto, che mi soddisfa. Spero che si ricrei un po' di entusiasmo perché può aiutare la squadra, quando si avvertono tensioni ed esasperazioni bisogna avere più personalità per affrontarle. La squadra lo sa, ma non sempre riesce a rispondere nel modo corretto».

TANTE INSIDIE - «Paulo Sousa ha qualità importanti per convincere in una piazza esigente come Firenze. La Fiorentina ha qualità, gioca bene, cerca di segnare e può scoprirsi come tutte le squadre propositive. Sarà un big match, una partita insidiosa perché è difficile affrontare la Fiorentina al Franchi. Non è mai facile giocare in trasferta in Serie A, ieri sera ho rivisto la Sampdoria, che ha giocato molto bene. Noi dobbiamo ricercare equilibrio nella prestazione eliminando questi alti e bassi. Dobbiamo sforzarci di essere più precisi nella semplicità, fare bene quella rete di passaggi che sembrano banali, ma che disorienta l'avversario. È stata la chiave dell'anno scorso, per il momento non ce la siamo portata dietro. Quella è la cosa a cui dobbiamo pensare adesso»?, ha aggiunto Spalletti.

SALAH E ITURBE - Al Franchi sarà una serata speciale per Mohamed Salah, ex della partita. Spalletti è fiducioso: «Salah vive tutto allo stesso modo, è una persona perfetta, ha sempre il sorriso sulle labbra. È contento di stare a Roma, vuole fare bene con la Roma, ma è rimasto legato a Firenze. Lui "riempie la partita", è un giocatore che dà imprevedibilità, è uno di quei giocatori che non gli devi dire troppo cosa deve fare. Iturbe ha più bisogno di sapere quello che deve fare, Salah ha più talento nel fare le cose e va lasciato un po' libero. Dovrebbe cercare di lottare un po' di più su qualche pallone, può migliorare anche lui, ma è un calciatore sicuramente affidabile».

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DIFESA FRAGILE - Sulle fragilità difensive, Spalletti interviene così: «Abbiamo preso qualche gol di troppo, ma abbiamo fatto anche delle cose bene. La difesa ha un'importanza effettiva nell'economia del gioco di squadra, ma proprio per come sono stati presi quei gol si viene poi a evidenziare la mancanza di tranquillità. Jesus ha giocato queste due partite da acciaccato, gli è stato chiesto di fare uno sforzo, non è al meglio. Il momento che stiamo attraversando influenza le scelte».

DZEKO PIU' FRESCO - Con la Fiorentina ci sarà Dzeko. «Il tridente leggero in soffitta? Io penso alla formazione dell'anno scorso perché ha dato dei profitti alla Roma - continua Spalletti - poi ci penso anche con Dzeko dentro perché dà sostanza fisica, una caratteristica di cui quella Roma ha bisogno. Se ho lasciato fuori Dzeko è per averlo fresco a Firenze. Attualmente dobbiamo solo trovare un equilibrio di sostanza nella partita, senza subire o creare questi alti e bassi in cui non evidenziamo di essere una squadra che può ambire a risultati importanti. Devo infondere fiducia».

STAFFETTA PORTIERI - Szczesny portiere in campionato e Alisson in coppa? L'allenatore della Roma non conferma: «I portieri per me sono due giocatori normali. Sei un titolare se fai meglio dell'altro, altrimenti gioca l'altro. E' lo stesso per tutti i ruoli».

TOTTI -  Quando si parla della gestione di Totti, Spalletti si scalda: «Ho sempre detto che Totti è un genio, ma che la sua età impone una gestione. Non sarò io a dire quando deve smettere. Francesco è un grande campione, ma la Roma deve essere anche altre cose e il girone di ritorno dell'anno scorso l'ha determinato tutta la squadra e non solo un calciatore. Parlavo anche di questro stamattina con lui a colazione, dopo che Nainggolan ha detto quelle frasi. Io non ho niente contro Francesco, anzi. Ho cominciato da quest'anno, dalla prima intervista, a dire che per me non è detto che sarà l'ultima stagione di Francesco». Poi chiude con una provocazione: «Se Totti non sarà un calciatore della Roma il prossimo anno, io non sarò l'allenatore della Roma».

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