Reportage Palermo, la rabbia dei tifosi

Viaggio nel tifo rosanero, tra delusione e amarezza per una stagione disastrosa e con lo spettro della retrocessione
Reportage Palermo, la rabbia dei tifosi
di Filippo Passantino
4 min

PALERMO – Uno striscione strappato, frantumato davanti allo stadio Renzo Barbera. Simbolo delle contestazioni dei tifosi, sfumate dopo il match contro la Lazio. A Palermo il refrain è uno solo: “C’è troppa confusione nella squadra, è colpa di Zamparini”. Lo dicono i tifosi, lo ribadiscono gli osservatori, lo conferma anche chi tace (i club organizzati). Una consapevolezza tanto radicata da avere stancato i supporter rosanero, visibilmente delusi. Alla vigilia della partita contro la Juventus c’è silenzio in città. E un pizzico di rassegnazione. Chiunque sa bene che ottenere punti a Torino contro i bianconeri è quasi impossibile. “C’è poco da chiede alla squadra adesso – spiega Giancarlo Russo, un tifoso che passeggia in viale del Fante, accanto allo stadio -. Le avversarie contro cui dobbiamo fare punti sono altre, Frosinone e Verona. La salvezza è ancora possibile, ma solo perché c’è chi è in difficoltà come noi”.

LA RABBIA DEI TIFOSI E DEI CLUB ORGANIZZATI – Voci comuni di tifosi raccolte in vari punti della città esprimono gli stessi concetti, a volte anche con le stesse parole: “Il Palermo è una non-squadra. Questi giocatori sono inguardabili”, dice Fabio Aiello. Rosario Marino si scaglia contro il presidente che reputa responsabile della posizione in classifica della squadra: “Non andrò più allo stadio finché Zamparini resterà presidente”. Gli fa eco Mario Lo Nardo: “Zamparini ha fatto di tutto perché ci ritrovassimo a vivere questo finale di stagione in queste condizioni dopo i continui cambi di allenatore. Che la squadra fosse inadeguata lo aveva già detto Iachini al termine del mercato estivo e fu condannato da Zamparini”. Giovanni Mazzola invece sostiene che le responsabilità siano dei giocatori: “Sono svogliati a prescindere dalle qualità tecniche, non si vede determinazione quando scendono in campo”. Tacciono i club organizzati. Non vogliono rilasciare dichiarazioni, anche per non commentare gli episodi di violenza, che si sono verificati in occasione di Palermo-Lazio. A microfoni spenti, però, confermano le stesse opinioni dei tifosi.

ANCHE ZAMPARINI IN RITIRO – È in ritiro assieme alla squadra, a Coccaglio. In ritiro come i calciatori rosanero, a stretto contatto con loro, per vivere assieme la vigilia del match con la Juventus. Da quando è ripresa la preparazione in provincia di Brescia, Maurizio Zamparini non si allontana dal campo di allenamento. Guarda, sorveglia e ascolta i suoi calciatori. “Viviamo un momento difficile – ha dichiarato a Rai Sport –, dobbiamo affrontarlo con la voglia di uscirne fuori. Io sto qui per aiutare la squadra perché possa tirare fuori l’orgoglio. La lite Sorrentino-Ballardini? È stata ricomposta. Non è che i due si amino, ma a me basta che combattano assieme per la stessa causa”.

PALERMO-ATALANTA A PORTE CHIUSE: LA RABBIA DEGLI ABBONATI – Gli abbonati non ci stanno. Contestano la scelta del Giudice Sportivo, ma il club non farà ricorso: mercoledì contro l’Atalanta si giocherà a porte chiuse. Una scelta che penalizzerà chi ha acquistato l’abbonamento dal momento che non potrà assistere a una partita prevista nel pacchetto. La società è consapevole delle scarse possibilità di vedere accolto il ricorso. E non vuole sfigurare. Qualcuno proverà a chiedere un rimborso. Ma è poco probabile che sia concesso. Nel contratto, sottoscritto al momento del tesseramento, una clausola prevede che “l’obbligo di giocare partite a porte chiuse non genera diritto al rimborso”.

FOTO: PETARDI IN CAMPO A PALERMO

FOTO: MAXI-RISSA TRA I TIFOSI


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