NAPOLI - Carlo I re di Napoli. Un giorno ancora, uno soltanto, e poi il mondo azzurro sarà pronto a voltare definitivamente pagina verso la nuova era. Abbracci e baci a Sarri e al Sarrismo, che ha incantato e ammaliato tifosi e giocatori, e benvenuto a lui: Carlo Ancelotti, un monumento del calcio mondiale e dei trionfi. Un fuoriclasse della panchina che da domani raccoglierà un'eredità pesante, anche nel cuore della gente, e rilancerà la sfida alla Juve per lo scudetto: l'obiettivo, come ha detto lui. E d’accordo, il possibile arrivo del suo amico Cristiano a Torino non è la migliore delle notizie, ma la squadra è forte, lui ci crede e il mercato non è ancora finito. A suo tempo: da domani, dicevamo, Carletto comincerà a lavorare e a conoscere meglio i suoi, e poi da martedì a Dimaro anche ad applicare le teorie. Le idee tattiche: e una di queste, considerando l’addio di Jorginho, potrebbe essere lo spostamento di Hamsik al centro. Da vertice basso di un 4-3-2-1.
CRESCITA INTERNAZIONALE - E allora, benvenuto in tutte le lingue possibili: come fa lui, da uomo di mondo, quando cinguetta un tweet. E sia chiaro, la sua maestria in campo internazionale ha pesato eccome sulla scelta - sul colpaccio - di De Laurentiis: il presidente ha voglia di crescere anche in Champions, come fanno i club grandi sul serio, e chi meglio di un signore che quella coppa l’ha conquistata due volte da giocatore e tre da allenatore, un record condiviso con Paisley e Zidane, può aiutare il Napoli in questa impresa? Nessuno. O magari un altro paio. Fatto sta che da domani Ancelotti prenderà in mano le redini e un’intera città penderà calcisticamente dalle sue labbra.
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