NAPOLI - Cos’è un sogno? E, senza scomodare Freud, basta sistemarsi sul lettino, sul divano, sulla seggiola del San Paolo e immaginarsi ch’entri Cavani, la maglia (numero 9?) sulle spalle, la folla che, incredula, l’invoca. La verità, tutta la verità e nient’altro che la verità d’un affare difficile (ma non ancora impossibile) è nella rilettura d’una settimana folle, che mescola tutto ciò che ruota intorno al calcio e «dentro» le viscere di Napoli, che di football e d’emozioni vive, e che intorno a questo fenomeno, a modo suo paranormale, s’esalta o s’inabissa. Il fatto, separato da qualsiasi opinione, è nella volontà del Napoli di riuscire, con un colpo secco, a riportare Edinson Cavani nello stadio che l’ha eletto a star: non è semplice ma Aurelio De Laurentiis ci ha provato, l’ha fatto con la cautela che in vicende del genere - rischiose peggio d’un boomerang - va usata e, provando a rimanere nell’ombra, ha provveduto ad informarsi, con il diretto interessato, sulle possibilità di ricominciare a scrivere una storia a due. [...]
IL RETROSCENA - E così è cominciato «il dialogo», perché le aperture a queste servono, s’è parlato anche di soldi e di prospettive, degli ostacoli che il Psg avrebbe posto. Ma s’è (ri)creato quel feeling che pareva scomparso e che invece si è autoalimentato fino a venerdì scorso. Al mercato, e quando si gira intorno a personaggi di così rilevante spessore tecnico, non è come al Centro Commerciale ed esistono passaggi che vanno affrontati con cura: ma la prima mossa, avere il gradimento di Cavani, ha prodotto effetti benefici e la seconda, sullo slancio, quello per riuscire (anche) a trovare affinità sugli aspetti economici, dunque il contratto, è stata definita rapidamente.
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LO SCENARIO - Cavani è la prima punta di riferimento del Psg ma, e lo raccontano le cronache, pure protagonista d’una convivenza tutt’altro che invitante: l’uruguaiano non ha mai avvertito intorno a sé le attenzioni che gli ha riservato Napoli, né adesso che è partito Ibrahimovic ha intuito in una inversione di tendenza dell’ambiente. Il fascino del Paris Saint Germain resta inalterato, ed anche le prospettive sarebbero sempre illuminanti, ma la telefonata di De Laurentiis e quell’amorevole cancan l’hanno sedotto sino a stordirlo. Ma c’è poi un’analisi pratica: al Psg servirebbe un centravanti, prima di liberarsi del Matador ed eventualmente accettare i messaggi subliminali che giungono da Napoli e che sarebbero - diventerebbero - propedeutici all’apertura d’una trattativa. L’idea del Psg è quella di lanciarsi su Benzema, diventato la riserva di Morata nel Real Madrid.
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