Federica Nargi: «Vi racconto il mio Matri»

La compagna dell’attaccante della Lazio: «A casa che siparietti, siamo come Sandra e Raimondo»
di Fabrizio Patania
6 min

ROMA - Lui centravanti, lei modella. Lui milanese, lei romana. Lui segna, lei fa sognare. Lui disordinato, lei pronta a rimettere a posto la casa. Lui silenzioso, lei travolgente. Lui e lei sono Alessandro Matri e Federica Nargi, coppia bella come il sole, eppure quasi mai in copertina. Forse il segreto è proprio questo. L’apparenza non inganni. Sono due ragazzi normalissimi, solo un po’ in vista, per niente snob. Si completano perché il mistero dell’amore deve avere un motivo per legare due persone. Una miscela esplosiva. Se c’è Fede in tribuna, Ale in campo si scatena. E’ successo il 13 settembre, nella sera del suo debutto con la Lazio. La Nargi, prima della partita, aveva seminato il panico (tra selfie e foto con i telefonini) in Monte Mario. Matri è entrato nella ripresa e ha cambiato la partita, segnando due gol all’Udinese in dieci minuti. E’ tornata con il Rosenborg, Ale ha timbrato un altro gol più un assist e adesso è lì che si gioca il posto con Klose e Djordjevic, provando a mettere in crisi Pioli. Federica, quando può c’è, e quando non può, perché il lavoro la porta a viaggiare quasi quanto un calciatore, lo assiste da lontano. Funziona così, e bene, da sette anni. Il grande pubblico l’ha conosciuta come velina. Non si è fermata a Striscia la Notizia. Ha continuato a studiare canto e recitazione, ha debuttato in teatro con Cirilli, sogna di recitare in un musical, sta lavorando in televisione. Da poche settimane conduce Premium Magazine sui canali Mediaset. E dopo un inseguimento durato un mese e mezzo ha accettato di parlare con il Corriere dello SportStadio in una rarissima intervista. Ci ha raccontato il suo amore con Alessandro e per Roma, la città in cui è nata e cresciuta e dove ora è tornata, senza rinnegare le proprie origini di periferia. Perché la famiglia, una famiglia romana della porta accanto, le ha dato educazione, garbo, orgoglio. Ecco Federica Nargi. Solare. Bellissima. Vera.

Buongiorno Federica. Come ci ha raccontato il vostro amico Brocchi qualche settimana fa, con Alessandro siete riusciti a vivere la vostra storia senza gossip. Come avete fatto? E’ questo il segreto?

«Cerchiamo di vivere la nostra storia in modo molto semplice, come d'altronde siamo noi, il più lontano possibile dal gossip, anche se non è sempre facile essendo due personaggi pubblici. E’ per questo che in sette anni non abbiamo mai rilasciato interviste insieme che parlassero di noi».

Quando vi siete conosciuti? E com’è nata la scintilla? Alessandro ha conquistato Federica o Federica ha conquistato Alessandro?

«Ci siamo conosciuti esattamente nel novembre del 2008 a Milano tramite amici in comune. Da parte sua è stato subito colpo di fulmine. E da quel momento ha cominciato a corteggiarmi. Mi piaceva essere corteggiata, mi piaceva tenerlo sullo spine. Era troppo... perfetto. Educato, rispettoso, mai una parola fuori posto, timido, sempre con il sorriso, sempre calmo, un ragazzo semplicissimo, con grande attaccamento alla sua famiglia, ai suoi amici di sempre. Perfetto, come dicevo. Dentro di me pensavo: non può essere vero, qualche difetto lo deve avere... C'è voluto un po’ di tempo, ma alla fine ho ceduto. E ora sono sette anni che stiamo insieme».

Se dovesse descrivere il carattere di Alessandro in poche parole cosa direbbe?

«Direi che è una persona estremamente buona. Dà cuore e anima per le persone che ama. Ne potrei dire tante altre: volenteroso, professionale, determinato. Tanto forte quanto sensibile. Ama la tranquillità, non è un grandissimo chiacchierone, ma posso garantire che è davvero comico. I nostri amici ci chiamano Sandra e Raimondo. Si aprono dei veri e propri siparietti in casa, tra brontolii e prese in giro, sempre con il sorriso ovviamente. Non ci annoiamo mai».

In casa come si comporta? Ordinato o disordinato? Quali sono i difetti che gli rimprovera spesso e quali sono i pregi per cui va sempre perdonato?

«Arriviamo sul più bello. In casa è un vero e proprio disastro. Molto disordinato. Quando manco qualche giorno da casa, al mio rientro sembra siano passati i ladri... Sala, cucina, camera, bagno: tutte le stanze sono invase. Trovo ovunque vestiti, scarpe, calzini e mutande. Prima di aprire la porta di casa faccio sempre un grande sospiro per prepararmi al peggio. Sono anni che cerco di cambiarlo ma niente da fare. Mentre io sono maniaca dell'ordine e della pulizia a livelli esagerati. Sto sempre con la pezzetta in mano».

Lei è nata a Roma. Quanto è stato importante questo aspetto nella scelta di Alessandro per accettare il trasferimento alla Lazio? Poco? Tanto? O niente?

«Sono nata e cresciuta a Roma, ma per lavoro da tanti anni vivo a Milano. Il fatto di essere romana ha influito relativamente sulla scelta di Alessandro. Come gli ho sempre detto: questo è il tuo lavoro, prendi la decisione migliore per te, che ti faccia stare bene e sereno. Sei felice tu, sono felice anche io. E ora lo ammetto: sono felicissima, finalmente mi godo i miei genitori, mia sorella Claudia e mia nonna. Sono andata via da casa quando ero molto piccola e l'affetto e la vicinanza della mia famiglia mi mancavano».

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