TORINO - Quando Cristiano Ronaldo è entrato al posto di Paulo Dybala, la Juve si trovava sull'1-1 contro lo Spezia. Lo stesso risultato che ha dovuto registrare in precedenza a Crotone e contro il Verona. In quelle due occasioni Ronaldo non c'era. A Cesena invece sì. E la Juve è tornata al successo, qualcosa che in campionato, sul campo, mancava dalla prima giornata, 3-0 alla Sampdoria. Può bastare questo per capire che avere o non avere Cristiano Ronaldo faccia davvero tutta la diff erenza del mondo. Quando basta per capire che avere Cristiano Ronaldo e poi non poterlo utilizzare, faccia saltare inevitabilmente il banco.
CI PENSA LUI - Contro lo Spezia gli sono bastati poco più di due minuti per trovare la via della rete e cambiare volto a tutta la Juve. Che da fumosa e sciupona si è trasformata in cinica e spietata. Almeno in fase off ensiva, anche se pure in in chiave difensiva con Ronaldo in campo c'è stato ben poco da soff rire. Non c'è la controprova, probabilmente la Juve sarebbe riuscita a conquistare i tre punti anche senza CR7. Così come manca la controprova per capire se la sola presenza di Ronaldo sarebbe bastata per andare oltre i deludenti pareggi con Crotone e Verona, senza scomodare il confronto mancato con Leo Messi e il Barcellona, che in contumacia di Cristiano hanno impartito una severa lezione alla Juve.
Ma vien da sé che sia servito davvero poco tempo per vedere come la sola presenza del fuoriclasse portoghese abbia cambiato volto alla Juve e i suoi giocatori, molto più convinti e determinati nel gestire l'ultima mezz'ora di gara. «Cristiano è tornato», lo ha detto lui al termine e lo ha capito tutta la Juve in un amen.
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