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INVIATO A TORINO - Koke si fida dell’Atletico e dell’attitudine dei suoi compagni di affrontare partite così importanti e cariche di tensioni. Nella conferenza stampa della vigilia, seduto accanto a Simeone, il centrocampista dei colchoneros ha evitato i proclami e ha mostrato grande rispetto per la Juventus, ma nessun timore.
Koke, cosa la preoccupa di più domani? La forza della Juventus sui palloni alti? Lo stadio molto caldo?
Quello che mi preoccupa di più è come giocheremo noi. Sarà fondamentale giocare con intensità: abbiamo due risultati su tre a favore, ma dipenderà da come entreremo in campo. Loro sono forti nel gioco aereo e i tifosi li spingeranno e per questo dovremo approcciare bene l’incontro.
Sarà una partita in cui sarete subito assediati come vi è successo altre volte in passato?
Certamente in passato abbiamo giocato partite molto difficili. Loro attaccheranno in tutti i modi e noi saremo pronti a non farci sorprendere. Vogliamo passare a tutti i costi: sappiamo di essere in vantaggio, ma ci mancano 90’ per andare ai quarti. Noi che abbiamo più esperienza dobbiamo metterla a disposizione dei compagni.
Cosa sarà necessario domani?
Dobbiamo giocare con massima attenzione. Avremo di fronte una grande squadra e dovremo essere sul livello dell’andata. Solo esprimendoci con la stessa intensità del Wanda potremo far bene.
Morata vi ha raccontato qualche segreto su come affrontare la Juventus?
No, non ne abbiamo parlato.
Com’è l’atmosfera nello spogliatoio?
Lo spogliatoio è carico e vuole passare il turno, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. Siamo tutti determinati anche se sarà difficile. Puntiamo ad arrivare ai quarti.
L’Atletico è stato sottovalutato in Champions questa stagione?
Abbiamo chiuso il nostro girone al secondo posto, ma abbiamo sempre combattuto in maniera umile, partita dopo partita, come ci chiede il nostro allenatore. Noi siamo convinti dei nostri mezzi.
E’ preoccupato dall’ambiente dello Stadium visto che i tifosi torneranno a fare il tifo dopo lo sciopero delle ultime gare?
E’ normale che tutti appoggino la squadra in una partita così. Abbiamo già giocato in stadi con un clima caldo: sul campo sarà una guerra, ma in campo saremo 11 contro 11. Dipenderà da come giocheremo: se faremo bene, passeremo il turno.