NAPOLI - Il campionato non si riapre, per carità, ma forse per assegnare l’ottavo scudetto consecutivo alla Juve (ora a +15 in classifica) servirà qualche giorno in più. Sì, perché nel giorno in cui la squadra di Allegri cade a sorpresa in casa del Genoa, quella di Ancelotti riesce a trovare una vittoria sofferta, ma preziosa e importante soprattutto in chiave secondo posto. Il Napoli va avanti, subisce la rimonta dell’Udinese, ma è bravo a riprendersi i tre punti con un ottimo secondo tempo. La sorpresa della serata è Younes, al primo gol con la maglia del Napoli, mentre il San Paolo festeggia anche il ritorno alla rete di Mertens, idolo dei tifosi.
INIZIO DIFFICILE - Rispetto al Napoli europeo ci sono sei novità: la difesa è completamente nuova, fra centrocampo e attacco restano nell’undici titolare solo Allan, Callejon, Zielinski, Milik e Mertens. L’Udinese sacrifica Mandragora nei tre centrali di difesa e si affida alla vivacità di Lasagna e Pussetto davanti. Proprio l’argentino regala il primo spavento ad Ancelotti: duro contatto con Ospina che si ferisce alla testa e ha bisogno di una vistosa medicazione. Nemmeno Zielinski fa sorridere l’allenatore: si fa ammonire per una trattenuta su Pussetto, era diffidato e salterà la Roma dopo la sosta. Koulibaly ha l’occasione per sbloccare la partita, ma il suo destro da due passi è debole e centrale.
GIRANDOLA DI GOL - A regalare la prima soddisfazione della serata ai tifosi del Napoli è Younes, schierato a sorpresa titolare: l’esterno tedesco si traveste da Insigne e beffa Musso con un preciso destro a giro sul palo lontano, firmando la sua prima rete con la maglia azzurra. Finalmente sorride Ancelotti, che poco dopo viene ripagato anche con il gol del raddoppio: cross rasoterra di Mertens, tocco sporco di Callejon in area piccola e Musso viene beffato da una strana traiettoria. Partita chiusa dopo il raddoppio? Nemmeno per sogno, perché l’Udinese non si è abbatte e trova due gol in sei minuti che ristabiliscono la parità: prima Lasagna supera Ospina su imbucata di Fofana, poi è lo stesso centrocampista ivoriano a insaccare in mischia. I tifosi al San Paolo sono increduli per il calo di concentrazione del Napoli, su entrambe le reti ha responsabilità anche un Ospina che poco dopo fa spaventare tutti: si accascia a terra e deve uscire in barella per essere portato in ospedale.
SORRISO FINALE - Tocca a Meret entrare fra i pali, così come dopo un’ora di gioco arriva il turno di Verdi che subentra a un positivo Younes. La partita è aperta, ricca di capovolgimenti di fronte e di emozioni. A indirizzarla di nuovo dalla parte del Napoli ci pensa il solito Milik, bravo a deviare di testa su angolo di Callejon e a firmare il nuovo vantaggio azzurro. Per il bomber polacco 18° centro stagionale, 15° in campionato. Stavolta l’Udinese un po’ accusa il colpo e subisce anche anche il poker di Mertens, che torna al gol dopo due mesi e mezzo e fa esplodere di gioia il San Paolo, che intona il coro “Ciro, Ciro”, il nome con cui è stato ribattezzato. Nicola prova a scuotere i suoi con Ingelsson, De Maio e Okaka, ma Ancelotti gestisce bene il finale dando spazio anche a Hysaj. Il Napoli va alla sosta con il sorriso.
Napoli-Udinese 4-2: tabellino e statistiche