FROSINONE - La Lazio soffre ma passa a Frosinone (0-1) e torna così a vincere in campionato dopo tre giornate di astinenza (pari casalingo col Toro e sconfitte contro Napoli e Juventus). A firmare la vittoria Caicedo, bravo a trovare nel primo tempo il gol che consente a Simone Inzaghi di agganciare la Roma quinta della classe a quota 35 punti. Una vittoria pesante perché arrivata nonostante l'emergenza in difesa, l'assenza di Milinkovic-Savic e le fatiche di Coppa Italia dove i biancocelesti hanno conquistato l'accesso alle semifinali battendo l'Inter solo ai rigori e dopo 120' di battaglia. L'appuntamento con la prima gioia al 'Benito Stirpe' è invece ancora rimandato per i ciociari di Marco Baroni, che restano penultimi a +4 sul Chievo e ma ora a -4 dal Bologna e a -5 dall'Empoli quart'ultimo.
Frosinone-Lazio 0-1: numeri e statistiche del match
LE SCELTE - Con Wallace e Luiz Felipe ai box come Lukaku, in difesa le scelte di Inzaghi sono obbligate: nel 3-5-2 davanti a Strakosha ci sono Bastos e Radu ai lati di Acerbi, mentre in mediana rientra Parolo (per l'occasione capitano) al posto dello squalificato Milinkovic-Savic e in regia tocca a Badelj con Luis Alberto alla sua sinistra e Leiva a riposo. Novità anche sugli esterni e in attacco: a sinistra Lulic può tirare il fiato lasciando il posto a Durmisi, mentre sull'altra corsia tocca a Marusic (panchina per il nuovo arrivato Romulo) e in attacco Caicedo viene preferito all'acciaccato Correa per affiancare Immobile. Modulo speculare per i ciociari di Baroni che - alle prese con le assenze degli infortunati Ariaudo, Brighenti, Dionisi, Ghiglione e Strinic - sceglie Pinamonti come unico terminale offensivo supportato da Ciano mentre a centrocampo Viviani fa il suo esordio dal primo minuto nella cabina di regia gialloblù (sostituisce Maiello) e Valzania prende il posto dello squalificato Cassata. In difesa confermato il terzetto formato da Salamon, Capuano e Kranjc.
Frosinone-Lazio 0-1: il tabellino
LA ZAMPATA DI FELIPE - Il copione è subito quello che ci si aspettava, con il Frosinone raccolto nella propria metà campo e il pallino nelle mani della Lazio che nel primo quarto d'ora scalda i guanti di Sportiello due volte con Caicedo e una volta con Badelj, mentre sulla girata di Pinamonti al 15' Strakosha si limita a guardare il pallone sfilare a lato del palo. I biancocelesti sono in totale controllo della gara e forse per questo iniziano a rilassarsi: prima una brutta palla persa da Badelj e poi un grande spavento al 25', quando Fabbri indica il dischetto dopo un contatto in area tra Bastos e Ciano che va giù. Dagli undici metri si presenta lo stesso capitano gialloblù mentre si aspettano chiarimenti dal Var che chiama invece al monitor il fischietto di Ravenna, il quale rivede le immagini e torna sui suoi passi togliendo il giallo al difensore angolano tra i fischi del 'Benito Stirpe'. Lo scampato pericolo risveglia la Lazio che torna a ruggire, anche troppo nel caso di Parolo che da diffidato entra duro su Chibsah, si prende un'ammonizione e tra tre giorni sarà costretto a guardare dalla tribuna dell'Olimpico la partita con l'Empoli. A suonare la carica è Immobile (velenoso il suo destro fuori di un soffio) ma a sbloccare la gara è Caicedo, che al 36' raccoglie il filtrante di Luis Alberto e con un controllo orientato si libera in un colpo solo di Krajnc e Salamon per poi scaraventare la palla sotto l'incrocio con con un potente mancino. Il Frosinone reagisce: al 41' lancio di Salamon per Pinamonti, rimontato però da Bastos che recupera e mura la sua conclusione. Prima del riposo giallo anche per Caicedo (fallo tattico su Viviani) e tiraccio in curva di Marusic innescato da Parolo.
Serie A, 22ª giornata: programma e tabellini
FIATO CORTO NEL FINALE - Si va al riposo con la Lazio avanti di un gol e dagli spogliatoi rientrano poi in campo gli stessi ventidue ma un altro Frosinone, più determinato e convinto come al 53' quando - su cross di Beghetto - stacca bene nel cuore dell'area Pinamonti che di testa sbaglia però la mira. In mezzo al campo si lotta e rischia grosso il già ammonito Parolo, che viene graziato dopo un fallo su Ciano e poi impegna Sportiello con una staffilata dal limite seguita da un inguardabile tap-in di Caicedo. Inzaghi capisce che così non va e al 58' decide per una doppia mossa: fuori proprio l'attaccante ecuadoriano e Badelj, sostituiti da Berisha e Leiva (ammonito già al 61', "imitato" poco dopo dal frusinate Ciano) con Luis Alberto che si sposta più avanti a ridosso di Immobile. Appena sette minuti dopo però lo spagnolo alza bandiera bianca e lascia il posto a Lulic, uscendo dal campo claudicante e toccandosi l'inguine sinistro. Il tecnico biancoceleste al 7' ha così già esaurito i cambi mentre Baroni aspetta il 75' per gettare nella mischia il bomber Ciofani e Sammarco al posto di Krajnc e Viviani, passando così al 4-3-1-2 prima dell'ingresso di Trotta come quarta punta (fuori Valzania all'80'). La Lazio è stanca dopo i supplementari di Coppa Italia con l'Inter e ora soffre: prima ringrazia Pinamonti, che calcia incredibilmente alta dopo essere stato messo davanti alla porta da Ciano, poi viene salvata da Strakosha che respinge di piedi un violento rasoterra di Trotta. Immobile e Radu sono in preda ai crampi, Inzaghi si sbraccia a bordo campo e l'ultimo brivido è una punizione laterale concessa al 92' da Durmisi (ammonito anche lui a differenza del diffidato Immobile che si mette in barriera ma non riesce a prendersi il giallo come va a suggerirgli un collaboratore del tecnico): la Lazio però tiene e al triplice fischio di Fabbri festeggia tre punti che consentono di agganciare la Roma al quinto posto, con tre giorni appena però a disposizione per recuperare energie e uomini in vista dell'Empoli.