ROMA - Il Cagliari fa visita al Parma con un punto di vantaggio in classifica, ma con dei precedenti che non sorridono: due sole vittorie in 19 gare prima di quella odierna, l'ultima delle quali risale addirittura al gennaio del 2011 (doppietta di Acquafresca). Non fa eccezione il match odierno, che termina 2-0 in favore dei padroni di casa, esaltati dalle gesta di due calciatori in forma strepitosa e che appaiono, almeno in questo momento, un autentico lusso per una squadra con, alla vigilia, la salvezza come proprio obiettivo. Inglese-Gervinho (gol fantascientifico dell'ex romanista) regalano il successo ai ducali, che firmano così il sorpasso in graduatoria, salendo a quota sette punti.
PRIMO TEMPO - Roberto D'Aversa effettua una sola modifica rispetto all'undici titolare che sabato scorso ha sbancato San Siro, col mattatore dell'Inter Dimarco laddove al fischio d'inizio c'era Gobbi, mentre Rolando Maran cambia quattro pedine rispetto al Cagliari capace di fermare il Milan sull'1-1: Lykogiannis per Padoin e Ionita per Castro febbricitante, più il tandem d'attacco Cerri-Sau al posto di Farias-Pavoletti, con quest'ultimo che ha accusato un problemino alla schiena nel pre-partita. All'Ennio Tardini, gli ospiti partono forte, con Barella protagonista sia in attacco (tiro al volo ribattuto), che in ripiegamento (da applausi il pallone sradicato dai piedi di Inglese), salvo tuttavia capitolare sotto i colpi del bomber ex Chievo, che insacca prima di testa al 13', rete giustamente annullata per fuorigioco (ma la prodezza resta), poi di nuovo al 20', sfruttando un clamoroso svarione di Romagna e trafiggendo Cragno. In mezzo, un coast to coast di Gervinho che avrebbe meritato miglior fortuna. L'ex Roma grazia il Cagliari, non farà altrettanto in apertura di ripresa.
SECONDO TEMPO - La seconda frazione di gioco, che vede gli stessi 22 protagonisti dei primi 45 minuti, si apre col botto: Gervinho infiamma il pubblico ducale, raccogliendo un pallone al limite della propria area di rigore ed involandosi verso quella avversaria in perfetto stile Weah (nel 1996, contro il Verona): la giocata dell'ivoriano è l'apoteosi di velocità progressione e potenza, imprendibile, immarcabile, lucido fino all'ultimo metro disponibile, quando scaglia un piattone sul primo palo che fulmina Cragno e s'insacca in rete con l'ausilio del palo. Il doppio vantaggio fa viaggiare il Parma sulle ali dell'entusiasmo, che sfiorano il tris con Rigoni a due passi dalla porta sarda. Per il Cagliari, invece, è una mazzata tremenda e la reazione si traduce in una sola sassata di Ionita, ben neutralizzata da Sepe. Maran capisce le difficoltà e ridisegna i suoi inserendo Castro e Farias: proprio il brasiliano prova a dare la scossa ai suoi, ma il suo destro da ottima posizione viene murato. D'Aversa, dal canto suo, regala la standing ovation sia ad Inglese, gettando nella mischia Ceravolo (l'ex Benevento, in Emilia dallo scorso gennaio, ha l'occasionissima per siglare il 3-0 all'81'), che a Gervinho (dentro Gobbi). Nel finale, ci provano anche Iacoponi e Deiola, ma il risultato non cambia più.