Lazio-Pescara, Delio Rossi: «Vi racconto Inzaghi-Oddo»

Il tecnico ha allenato entrambi a Formello: «Simone alla Lazio meritava la conferma, il Pescara di Massimo gioca un bel calcio»
Vice allenatore: Delio Rossi (184 presenze)© Bartoletti
di Fabrizio Patania
4 min

ROMA - Delio Rossi è un maestro di calcio e alla Lazio ha segnato l’epoca Lotito ottenendo grandi risultati con il tetto stipendi fissato a 500 mila euro: una qualificazione Champions, tre in Europa, una Coppa Italia con 70 mila spettatori all’Olimpico tra il 2005 e il 2009. Ha fatto divertire e insegnato calcio, tanti di quella Lazio sono diventati allenatori. Oggi sta iniziando Rocchi nel vivaio biancoceleste, Simone Inzaghi e Massimo Oddo sono già in serie A. Tutti ex allievi di Delio, che ha accettato di giocare in anticipo Lazio-Pescara. Una chiacchierata di calcio.

Lazio-Pescara che partita sarà?

«La Lazio non l’ho ancora vista. Ho visto il Pescara una volta e mezzo, cioè con l’Inter e nel primo tempo con il Napoli. Penso sia una partita aperta, ma siamo ancora al calcio d’agosto. Diffido delle prime partite di campionato, alcuni giocatori sono stati presi all’ultimo momento, qualcuno come Felipe viene dalle Olimpiadi, gli stranieri da integrare, è presto per dare un giudizio. Ora sono giudizi parziali e dipendono dai risultati. Prendete Pescara-Inter. De Boer passa per un genio perché ha vinto con una mossa folle, cambiando tre attaccanti in una volta. Però si chiamano Palacio, Eder e Jovetic. Certo in un minuto, in base al risultato, puoi passare da una mossa geniale a una mossa della disperazione o da allenatore in confusione, come forse gli avrebbero detto in caso di sconfitta dell’Inter. Si potranno dare dei giudizi definitivi dopo sette-otto giornate».

Cosa le piace di Oddo allenatore?

«Il suo calcio propositivo, si vede che c’è un lavoro dietro e che da questo punto di vista è seguito dai giocatori. Il Pescara è equilibrato. Bisogna vedere, ma ci sono squadre più scarse, credo si salverà tranquillamente. Obiettivo alla portata».

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Cosa le piace invece di Inzaghi?

«Io sono legato a Massimo Oddo, ma anche a Simone oppure a Brocchi. Tutti sono diventati allenatori, si vede che avevo tanti giocatori bravi che si sono confermati in panchina. Anche Gattuso e Breda per esempio stanno allenando a buon livello».

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La conferma di Inzaghi è arrivata dopo il no di Bielsa.

«Ecco, mi è dispiaciuto il modo. Simone Inzaghi l’avevi valutato, lo conoscevi bene perché aveva allenato la Primavera prima di quelle sette partite, dovevi già avere un’idea. Sampaoli, Prandelli, infine Bielsa. Alla fine Inzaghi è sembrato quasi un ripiego. Non l’hanno messo nella condizione migliore per partire bene, però mi sembra abbia la fiducia dell’ambiente e della società. Dico che è stato sbagliato il modo, si poteva confermare subito. Un’altra mossa intelligente, invece, è stata quella di mettere Peruzzi. Basta vedere come si è risolta la situazione Keita. Angelo può essere un valore aggiunto per l’allenatore. E’ un nome spendibile a livello internazionale, ha carisma, personalità, sarà di grandissimo aiuto nello spogliatoio. E non fa ombra a Simone».

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