La prima volta di Buffon...in azzurro

Stasera contro la macedonia dopo 20 anni una maglia davvero unica e intanto a Mosca spunta un altro murales
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Dopo i murales apparsi nei giorni scorsi a Parigi, Tokyo, Berlino, Johannesburg, Mosca e per ultimo nella “sua” Torino che lo vedevano ritratto con la maglia azzurra, ora finalmente Gigi Buffon quella casacca con quel colore speciale la indosserà per davvero. Il capitano della Nazionale ha difeso 171 volte i pali dell’Italia, vestendo il nero (come ai Mondiali 2002), l’oro come nell’indimenticabile estate in Germania nel 2006 o il grigio come quella gelida notte a Mosca di quasi 20 anni fa quando Cesare Maldini lo gettò nella mischia per sostituire l’infortunato Pagliuca. E quel giovane portiere entrò con personalità in una sfida decisiva – era la gara di andata dello spareggio per la qualificazione ai Mondiali di Francia ’98 – per la Nazionale. Si intuì già quella notte insomma che aveva la stoffa del campione.
DA MOSCA A MOSCA. In Russia, dove tutto è iniziato, Buffon, insieme ai suoi compagni, vuole ritornarci a tutti i costi. Perché sarebbe il suo sesto Mondiale e nessuno ha mai raggiunto un simile traguardo, perché potrebbe superare un altro record, quello delle presenze in Nazionale con la fascia da capitano (79, primato detenuto da Fabio Cannavaro, Gigi è a quota 75) e perché ritornare a Mosca (sede della finale Mondiale), dove tutto ebbe inizio sarebbe il coronamento di una carriera strepitosa e piena di successi e grandi prodezze, anche in azzurro.
LA PRIMA IN AZZURRO. 171 dunque le presenze con l’Italia, altro record che Buffon ritoccherà già stasera nella sfida contro la Macedonia allo Stadio Olimpico Grande Torino quando per la prima volta in carriera indosserà la maglia azzurra, la nuova maglia realizzata da Puma. I suoi compagni invece vestiranno di bianco per permettere al loro capitano di “debuttare” con quel colore speciale. Poi lunedì contro l’Albania, nell’ultima sfida del girone di qualificazione, anche i calciatori di movimento sfoggeranno il nuovo azzurro targato Puma. Con Gigi sempre lì, anche dopo quattro lustri, a difendere la porta di una delle squadre nazionali più prestigiose al mondo. Sognando ancora, sognando nuovi meravigliosi trionfi, magari quella quinta stella che, come nel 1934, nel 1938, nel 1982 e nel 2006, ha fatto gioire un popolo intero.


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