FIRENZE - Il ct dell'Italia, Gian Piero Ventura, concludendo la conferenza stampa di apertura del ritiro azzurro a Coverciano, in vista delle partite contro Albania e Olanda, ha fatto un parallelo tra la sua Nazionale, impegnata nelle qualificazioni mondiali in un testa a testa con la Spagna per il primo posto nel girone, e la Juventus, che nei quarti se la vedrà con il Barcellona: «Più facile che passi la Juve o più facile che noi battiamo le Furie Rosse? Io dico che si tratta di risultati entrambi fattibili. La Juve può eliminare il Barcellona e noi possiamo battere la Spagna. Sì, si può fare. Niente è precluso, a un patto: se andiamo al 60% no, ma se siamo al 95% te la giochi con tutte. Noi e la Juve!».
ITALIA. VENTURA CHIAMA PETAGNA
Gian Piero Ventura ha parlato di molti aspetti, a partire dalla condizione della sua Nazionale: «Ho ritrovato un gruppo, dopo 3 mesi, moralmente come lo avevo lasciato, con qualche miglioramento e qualche problema, come è normale. Non c’è alcun timore di quello che ci aspetta, di sicuro c’è consapevolezza dell’importanza della partita: quello contro l’Albania è un gettone per potersi poi giocare a settembre le chance con la Spagna per il primo posto. Sono estremamente sereno davanti a una partita delicata».
POCA JUVE, TANTA INTER - Il ct ha spiegato la presenza di solo 4 juventini, tra i 26 convocati (visto che Bernardeschi è già tornato a casa, infortunato): «Diciamo che mancano Chiellini e Marchisio, che per altro io non ho mai avuto. Ho parlato con entrambi, abbiamo concordato di lasciarli a casa a lavorare per poter tornare protagonisti anche con noi». Quattro anche gli interisti, contrariamente alla tradizione esterofila del club: «Candreva e Eder c’erano già, adesso sono arrivati Gagliardini e D’Ambrosio, che sta facendo bene in campionato. Lui, che ha 28 anni, è qui per dare un segnale: seguiamo anche quel che propone il torneo, non solo i giovani. Certo, noi apprezziamo il fatto che si parli ora di Inter italiana, di Milan italiano, senza parlare dell’Atalanta. Forse col nostro lavoro abbiamo aperto una strada».
TENSIONI - Il ct, sul nervosismo di certi suoi colleghi in A, non ha molto da dire: «Mi sembrano cose normali, a questo punto della stagione, quando ballano obiettivi importanti. I vari perché non li so. Da quando sono uscito dal club penso ad altroi.Però è il momento clou del campionato, se sbagli paghi. Prendiamo la Roma: stava facendo bene poi esce dalla coppa e la tensione sale. Certe reazioni ci sono sempre state, penso a Mourinho: siamo nella normalità».
CALORE ALBANESE - Il ct ha anche parlato della scelta di Palermo e della possibile invasione albanese a seguito della squadra di De Biasi: «Fino ad oggi non ho scelto io dove giocare. Ma ero a Genova e a Marsiglia, per l’Europeo, in occasione di Francia-Albania: so quanto quel popolo sia vicino alla sua nazionale. Ho amici albanesi. “Non ti preoccupare verremo anche a Palermo”, mi hanno detto. Per loro è una partita storica. Perché Palermo? La cittò non ha mai deluso, c’è sempre stato calore verso la Nazionale. In futuro giocheremo a Reggio Emilia contro Israele a settembre».
LINEA VERDE. Ancora Ventura, sul proprio lavoro: «Stiamo seguendo con convinzione la nostra strada. Vogliamo far crescere la nuova generazione di giocatori. La sperimenatale giocherà tra fine maggio e inizio giugno contro San Marino e Uruguay a Nizza. Vogliamo dare continuità a quello che stiamo facendo e che sta producendo frutti. Petagna è qui, e viene dagli stage, così come Spinazzola. Gli stage sono in proiezione verso la Nazionale. La giovane età non è garanzia di successo, vanno tutelati. Io ho a cuore la crescita di squadra: abbiamo Buffon che ha 39 anni, Barzagli verso i 36, De Rossi verso i 34. Dunque serve un piano: Donnarumma dovrà giocare, Rugani dovrà giocare, senza andare allo sbaraglio. Ma sono contento di quello che vedo. Otto mesi fa era impensabile parlare di quel che sta accadendo. Quasi tutti condividono la strada da percorrere, che è quello di far giocare gli under italiani. Ci sono tanti giovani da innaffiare: l’ho detto in tempi non sospetti. E ribadisco che una delle sorprese dei mondiali sarà l’Italia, perché i nostri ragazzi hanno fame. Ma bisogna fare un passo alla volta. Servono i giovani e l’esperienza.».
INIZIO ANTICIPATO. Con grande attenzione il ct è tornato sul tema dell’anticipo del prossimo campionato, per meglio preparare le sfide decisive di settembre: «Lo dico sommessamente. Non parlo solo di Nazionale. Sono andato a studiare i preliminari di Champions degli ultimi dieci anni: abbiamo avuto una sola qualificata; significa che c’è un problema di fondo. Sui calendari insomma vorrei affrontare questa situazione perché sarebbe il bene di tutti».
MERET. Sul “caso” del giovane portiere della Spal, tolto al club con la B che non si ferma, Ventura è stato chiaro: «Se non fosse qui sarebbe nella Under. Il presidente della Spal e quello dell’Udinese, proprietaria del giocatore, sono i più felice del mondo, sapendolo in Nazionale. Lui resta, non è un problema. Chiamandolo mi sono comportato da DT di fatto, visto che era già stato chiamato da Di Biagio? Fosse stato disponibile Perin Meret sarebbe rimasto con la 21. No, lui è qui per dare continuità proprio al lavoro di Di Biagio. Per quanto riguarda il mio futuro da dt, la domanda va posta al presidente Tavecchio. Se ci sarà la volontà ne parleremo».
QUALE MODULO. Il ct ha infine fatto il punto tattico della sfida con l’Albania: «Ho chiamato giocatori per il 4-2-4? Una squadra che si rispetti non può avere un solo modulo, ma deve avere un’identità e uomini che possono cambiarne il volto, lavoriamo almeno su due moduli. Vediamo anche come giocano gli altri, senza dare vantaggi... Ma l’unica cosa che mi preoccupa è la salute dei giocatori: mi mancano Florenzi, Bonaventura, Gabbiadini, Marchisio, Perin, Bernardeschi. Questa è l’unica cosa che non va».