ROMA - A tre giorni dal match degli ottavi contro il Brasile, lunedì a Samara, il capitano del Messico Andrés Guardado accende la sfida con parole al veleno su Neymar. "Tutti lo conosciamo - dice - e non spetta a me giudicarlo. Tocca agli arbitri e alla Fifa vedere il suo stile di gioco e capire come farci i conti. A lui piace esagerare quando subisce un fallo, e ama buttarsi a terra. Chi deve interrompere un certo tipo di comportamento sono gli arbitri". In effetti Neymar in Brasile, ai tempi del Santos, era soprannominato dalle tifoserie delle altre squadre 'Cae Cae', 'Cade Cade', per sottolinearne l'attitudine a cercare il fallo in area ed era poco amato anche dai colleghi rivali in campo (lo stesso successe nei primi mesi della sua esperienza al Barcellona) per l'abitudine di 'provocarli' con dribbling e sombreri.
Secondo il capitano del 'Tricolor' il confronto con il Brasile, che sulla carta è favorito, "è l'occasione migliore per cambiare la storia del 'Tri'. La statistica e il pronostico sono contro di noi, ma faremo il possibile per ribaltare questa situazione e fare la storia qualificandoci per la quinta partita". "Anche quando abbiamo affrontato la Germania - aggiunge Guardado - sembrava impossibile che potessimo vincere, e invece è successo. Certo è anche vero che contro la Svezia abbiamo sofferto molto, ma da certe sconfitte s'impara. Un giorno siamo eroi, quello dopo i peggiori e tutto mi sembra eccessivo, ma come squadra siamo tranquilli, visto che abbiamo superato il turno pur giocando nel gruppo più difficile di questi Mondiali. E altra tranquillità ce la dà il fatto che non abbiamo nulla da perdere: chi ha l'obbligo di dover vincere, e quindi più pressione addosso, è il Brasile".