ROMA - Nessuno ammetterà mai di essere sceso in campo per perdere ma Inghilterra-Belgio si erge a emblema della partita paradosso per eccellenza. Lo scontro al vertice del girone G è svuotato da ogni tipo di significato agonistico perché è evidente a tutti che sia più conveniente arrivare secondi. Chi perde tra le due corazzate finisce nella parte più morbida del tabellone: negli ottavi trova la vincente del girone H (una tra Giappone, Senegal e Colombia) mentre nei quarti affronta la vincente di Svezia-Svizzera, uno degli ottavi più deboli dal punto di vista dei valori in campo. Sulla carta è una vera e propria autostrada verso la semifinale dove potrebbe esserci la Spagna.
CACCIA ALL'AMMONIZIONE - Ma cosa succede a chi vince? Il primo posto nel girone G regala comunque un ottavo morbido contro la seconda del girone H ma poi nei quarti c'è lo spauracchio Brasile prima di un'eventuale semifinale con una tra Francia, Argentina, Uruguay e Portogallo. E in caso di pareggio? Le due squadre hanno lo stesso numero di punti, lo stesso numero di reti fatte e subite. La squadra di Southgate però è prima perché ha preso due cartellini gialli contro i 3 dei Diavoli Rossi. Quindi il paradosso nel paradosso è che una gara senza pathos potrebbe essere costellata dalla caccia al cartellino giallo o al rosso perché il fair play potrebbe dirimere la parità. Sempre che non sia necessario addirittura il sorteggio: un evento che manca al Mondiale da Italia '90.